La programmazione nei teatri del Circuito Teatro Pubblico Campano dall'11 al 17 dicembre 2023:
Teatro Ricciardi di Capua
Info 0823963874
Martedì 12 dicembre, ore 20.30
Teatro Magic Vision di Casalnuovo
Info 0818030270, 3292180679
Mercoledì 13 dicembre, ore 20.45
Teatro Italia di Acerra
Info 08118280134, 3333155417
Giovedì 14 dicembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2023/2024
Cinema Teatro Modernissimo di Telese
Info 0824976106
Venerdì 15 dicembre 2023, ore 20.45
Teatro Umberto di Nola
info 0815127683, 0818231622
Sabato 16, ore 20.45, domenica 17 dicembre, ore 18.00
Ente Teatro Cronaca e A.G. Spettacoli
presentano
Carlo Buccirosso
in
Il vedovo allegro
scritto e diretto da Carlo Buccirosso
con
Gino Monteleone, Massimo Andrei, Elvira Zingone, Davide Marotta,
Donatella de Felice, Stefania De Francesco, Matteo Tugnoli
scene Gilda Cerullo e Renato Lori
costumi Zaira de Vincentiis
musiche Cosimo Lombardi
disegno luci Luigi Della Monica
aiuto regia Fabrizio Miano
(in alcune repliche Gino Monteleone sarà sostituito da Mimmo Chianese)
Tre anni dopo la fine della pandemia, Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco, stabilmente affetto da ansie e paure, inquilino del terzo piano di un antico palazzone situato nel centro di Napoli, persa la sua amata moglie a causa del virus, si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta del suo negozio, e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento…
La vita di Cosimo sarebbe stata molto più vuota e monotona senza la presenza di Salvatore, bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e Angelina, il primo in costante combutta con lo stesso, e la seconda votata al matrimonio e alla pulizia del suo appartamento.
Ed è anche per fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, giovane trasformista di cinema e teatro che gli porta una ventata di spensieratezza che non guasta…
Ma la vera angoscia del vedovo antiquario è rappresentata dai coniugi Tomacelli, vicini di casa depositari di un drammatico segreto, che da mesi contribuiscono a rendere ancora più complessa la sua quotidiana e strenua lotta per la sopravvivenza!
Per tale motivo Cosimo si vedrà costretto a chiedere il parere del dottor De Angelis, ginecologo del quarto piano, entrato nelle grazie di Angelina in disperata ricerca di un buon partito, ma l’incontro con lo stesso non servirà a schiarirgli le idee…
Riuscirà l’inquilino del terzo piano ad uscire dal baratro nel quale è sprofondato da anni, senza apparente via di scampo?!Lo scoprirete solo venendo a teatro…
Carlo Buccirosso
Cinema Teatro Italia di Eboli
Info 0828365333
Martedì 12 dicembre, ore 20.45
Teatro Comunale Mario Scarpetta di Sala Consilina
Info 3498713124
Mercoledì 13 dicembre, ore 20.45
Teatro Metropolitan di S. Anastasia
Info 0815305696
Giovedì 14 dicembre, ore 20,45
Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei
Info 0818577725, 3381890767
Da venerdì 15 a domenica 17 dicembre
(feriali ore 20.30, festivi ore 18.15)
I due della città del sole
presenta
Enzo Decaro in
L’avaro immaginario
tratto da Molière/Luigi De Filippo
adattamento e regia di Enzo Decaro
con Nunzia Schiano
e con La Compagnia Luigi De Filippo (in o.a.)
Luigi Bignone, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino,
Massimo Pagano, Fabiana Russo, Ingrid Sansone
Sette quadri, un prologo e un epilogo. È un viaggio nel teatro, quello di Molière in primo luogo, ma non soltanto… È anche un viaggio nel tempo quello del Seicento, un secolo pieno di guerre, epidemie, grandi tragedie ma anche di profonde intuizioni e illuminazioni che non riguardano solo “quel tempo.
Ed è anche il viaggio, reale e immaginario, di Oreste Bruno, e la sua Compagnia di famiglia, quella dei Fratelli dè Bruno, da Nola, (discendenti del grande filosofo Giordano Bruno), una vera “carretta dei comici” viaggiante tanto cara sia a Peppino che a Luigi De Filippo.
È il viaggio verso Parigi, verso il teatro, verso Molière. Ma anche una fuga: dalla peste, da una terribile epidemia che ha costretto i Nostri a cimentarsi in un avventuroso viaggio verso un sogno, una speranza o solo la salvezza.
Lungo il percorso, quando “la Compagnia” arriva nei pressi di un centro abitato, di un mercato o di un assembramento di persone, ecco che il “carretto viaggiante” diventa palcoscenico e “si fa il Teatro”.
E col “teatro” si riesce anche a mangiare, quasi sempre. Infatti, grazie agli stratagemmi di tutti i componenti della famiglia teatrale, si rimedia il pasto quotidiano o qualche misera offerta in monete o, più spesso, qualche pezzo di animale già cucinato offerto come compenso della esibizione sul palco-carretto, manco a dirlo, delle opere di Molière (L’Avaro e il Malato Immaginario sono “i cavalli di battaglia” di cui vengono proposti i momenti salienti, opportunamente adattati al luogo e agli astanti).
Gli incontri durante il viaggio, sorprendenti ma non tutti piacevoli, l’avvicinamento anche fisico a Parigi, al teatro di Molière, la “corrispondenza” che il capocomico invia quotidianamente all’illustre “collega”, la forte connessione tra il mondo culturale e teatrale della Napoli di quel tempo (con Pulcinella che diventa Scaramouche) con quella francese, di Molière ma forse ancor più di Corneille (che si celerebbe sotto mentite spoglie dietro alcune delle sue opere maggiori) la pesante eredità del pensiero di uno zio prete di Oreste Bruno, Filippo detto poi Giordano, scomparso da alcuni decenni ma di cui per fortuna non si ricorda più nessuno, e la morte in scena dello stesso Molière poco prima del loro arrivo a Parigi, renderanno davvero unico il viaggio di tutta la “Compagnia di famiglia” commedianti d’arte ma soprattutto persone “umane”, proprio come la grande commedia del teatro, dove “tutto è finto, ma niente è falso”.
Teatro Pasolini di Salerno
Info 089662141
Martedì 12 e mercoledì 13 dicembre, ore 21.00
Teatro Nuovo di Napoli
Info 0814976267
Da giovedì 14 a domenica 17 dicembre
(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)
Carrozzeria Orfeo
presenta
Paola Minaccioni in
Stupida Show!
monologo di stand up comedy di Gabriele di Luca
musica Massimiliano Setti
regia Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti
una produzione di Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini
per Infinito Produzioni, Argot Produzioni e Carrozzeria Orfeo
in coproduzione con
La Corte Ospitale, Accademia Perduta – Romagna Teatri,
Fondazione Campania dei Festival – Campania Teatro Festival
Stupida Show è un monologo di stand up comedy interpretato da Paola Minaccioni, una delle artiste più amate del teatro, del cinema e della televisione italiana, e scritto da Gabriele Di Luca, anche regista insieme a Massimiliano Setti.
Uno spettacolo firmato da Carrozzeria Orfeo per cuori coraggiosi in cui Paola Minaccioni ci accompagnerà nell’inconfessabile e nell’indicibile, nei nostri piccoli inferni personali per dare voce a tutta quella follia e a quelle frustrazioni che ci abitano, ma non abbiamo mai avuto il coraggio di confessare a nessuno.
Il tutto raccontato attraverso lo sguardo di una donna in grado di trasformare le sue ferite personali e i fallimenti in una comicità travolgente, dove il destinatario del suo dialettico atto terroristico sarà il suo primo avversario naturale: l’amore.
In Stupida Show Paola Minaccioni non incarnerà il ruolo della tenera eroina, vittima di un mondo crudele, non sarà la donna da compatire, ma da temere. Si porrà a noi come l’antieroe per eccellenza svelandoci i vizi, i lati oscuri e la follia di chi nella vita sa bene cosa significa inciampare, di chi è stufa di sopportare la retorica qualunquista della contemporaneità e ha voglia di dircene quattro.
Teatro Delle Rose, Piano Di Sorrento
info 0818786165, 3385003816
Venerdì 15 dicembre, ore 20.45
Teatro Partenio di Avellino
Info 0825270961 - 3484072885
Sabato 16, ore 20.45, e domenica 17 dicembre, ore 18.00
Peppe Barra in
La cantata dei pastori
nuovissima edizione
di Peppe Barra e Lamberto Lambertini
con Lalla Esposito
musiche Giorgio Mellone, scene Carlo De Marino,
costumi Annalisa Giacci, disegno luci Francesco Adinolfi
regia Lamberto Lambertini
“A Messa, o a Teatro!” Questo dilemma, al termine della cena della Vigilia, negli anni passati, metteva in crisi il popolo napoletano. Messa di mezzanotte o “La Cantata dei Pastori”, sempre a mezzanotte, ma a teatro?
Peppe Barra è riuscito a mantenere questo appuntamento rituale, questa rappresentazione popolare, per più di quaranta anni. Di nuovo insieme a Lamberto Lambertini, la ripropone in una nuovissima edizione, per offrire sorprese continue, colpi di scena imprevisti, risate irrefrenabili e lacrime di commozione.
Immaginate due napoletani, due morti di fame: Razzullo, scrivano in abiti settecenteschi, capitato in Palestina per il censimento voluto dall’Imperatore Romano; e Sarchiapone, suo compaesano, in fuga per i crimini commessi, mentre Giuseppe e la Vergine Maria vagano in cerca di alloggio per far nascere Gesù. Immaginate una tribù di Pastori in attesa del Messia.
Immaginate una turba di Diavoli, mandati da Lucifero sulla terra per uccidere la Sacra Coppia, spaventare e torturare in tutti i modi i due disgraziati compagni, che le provano tutte pur di trovare un lavoro che permetta loro di mangiare.
Teatro Pasolini di Salerno
Info 089662141
Da giovedì 14 a domenica 17 dicembre
(feriali ore 21.00, festivi ore 18.00)
Ente Teatro Cronaca
presenta
Me, We, Ali
di e con Claudio Di Palma
Muhammad Ali (aka Cassius Marcellus Clay Jr.)
È considerato quasi unanimemente il migliore pugile di tutti i tempi. Sin dagli inizi, Ali si contraddistinse come una figura carismatica, controversa dentro e fuori dal ring. Il suo impatto mediatico e soprattutto sociale non ebbe precedenti nel mondo agonistico. È tra gli sportivi più conosciuti di sempre, essendo stato nominato "sportivo del secolo" da periodici quali Sports Illustrated e "personalità sportiva del secolo" dalla BBC. Nel 1967, tre anni dopo la conquista del campionato mondiale, Ali si rifiutò di combattere in Vietnam per la sua religione e la sua opposizione al conflitto. Fu arrestato e accusato di renitenza alla leva, e privato del titolo. Non combatté per i successivi tre anni. L'appello di Ali arrivò alla Corte suprema degli Stati Uniti d'America, che annullò la condanna nel 1971. La sua battaglia come obiettore di coscienza lo rese un'icona degli anni sessanta.