“Esprimo forte preoccupazione in merito alla recente inchiesta giornalistica di Fanpage che ha puntato i riflettori sulla mala gestio della raccolta del plasma e su dove finissero i fondi delle sedi AVIS di Napoli e Roma. Dall’inchiesta sono emerse gravi violazioni dei protocolli sanitari, come l’omissione di norme basilari per la sicurezza dei donatori, rappresentando un potenziale rischio per la salute pubblica.
Le irregolarità nella compilazione dei questionari e nei colloqui con i medici, che hanno anche la funzione di individuare soggetti che hanno avuto comportamenti a rischio, sono inquietanti. A fronte di questo allarmante scenario ho depositato un’interrogazione per chiedere alla giunta regionale che tipo di azioni intende mettere in campo nelle more dell’accertamento dei fatti da parte dell’autorità giudiziaria. Chiedo inoltre quali attività di controllo e di monitoraggio intende attivare la giunta, non solo per le attività future ma, anche e soprattutto, per verificare se le sacche di plasma provenienti dall’AVIS siano sicure per coloro che ne hanno avuto bisogno e ne avranno bisogno, atteso che sono state confezionate in violazione dei protocolli di sicurezza obbligatori per legge e senza la redazione di una precisa e puntuale scheda di anamnesi dei donatori, con il rischio di mettere in circolazione o, peggio ancora, di aver già messo in circolazione sangue non tracciabile. Ho sollecitato controlli sullo stato di salute delle persone che già sono state trasfusionate e l’individuazione delle sacche oggetto di dubbi. La sicurezza e l'integrità del sistema trasfusionale campano sono prioritari per la tutela della salute pubblica. Far luce su questa vicenda è doveroso e urgente”. Dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello.