Si è tenuto a mezzogiorno di martedì 2 luglio, in Piazza dell’Archivio di Napoli, la prima risposta al Governo Italiano sulla Legge dell’Autonomia Differenziata. L’iniziativa, denominata “Solo Noi Sud”, è nata dal basso grazie all’impegno di associazioni, network e attivisti, e mira a unire forze e talenti del Sud per il Sud.
Movimenti Indipendentisti, Meridionalisti e Identitari si sono riuniti in un evento che ha visto momenti di dibattito e confronto, oltre a una parte conviviale presso la Locanda Seggio del Popolo. L’idea è stata lanciata sui social da Stefano Bouché, fondatore dei Lupi del Sud, in risposta all’approvazione della legge sull’autonomia differenziata.
Dal Sud per il Sud
Esponenti provenienti dal mondo della cultura, dell’accademia, delle professioni e dell’imprenditorialità sono arrivati a Napoli dalla Calabria, Sicilia e Puglia, creando un forum partecipativo che ha registrato un forte desiderio e una volontà di lavorare insieme. L’obiettivo è un Sud orgoglioso, indipendente libero e mai più sfruttato, che vuole capovolgere lo sfruttamento subito per oltre 150 anni da una politica anti-meridionalista che ha visto il Sud come risorsa a servizio del Nord.
“Siamo arrivati a un punto in cui dobbiamo investire tutti sul nostro futuro, ciascuno in base a ciò che può dare: chi tempo, chi capitali, chi esperienza. Dobbiamo condividere il talento meridionale. Dobbiamo essere azionisti del nostro avvenire poiché con l’Autonomia Differenziata dobbiamo ammettere che il riequilibrio non ci sarà mai. Anche il più ottimista deve ammetterlo. L’ottimismo va orientato insieme al pessimismo per ricostruire un nuovo ecosistema, una nuova economia e una nuova solidarietà. Perché noi siamo solo di noi stessi! Sinn Fèin in versione meridionale. Solo Noi Sud è il modo per stare insieme e sperimentare un primo percorso, mettendo insieme tutti, per almeno 5 anni, per tendere a una sinergia politica, economica e culturale,” ha spiegato Stefano Bouché, attivista dei Lupi del Sud.
Noi soli Sud è un evento che ha rappresentato un importante segno della tensione meridionalista, riunendo molti intorno a un tavolo conviviale una tavola rotonda, anzi un tavoliere del mezzogiorno aperto a tutti per un think tank, un laboratorio per il Sud.