di Gennaro Savio
Nei giorni scorsi su segnalazione di una cittadina ischitana, attraverso un comunicato stampa denunciammo la vergogna della mancanza di panchine sul pontile di attracco degli aliscafi presente sul molo del porto di Casamicciola Terme.
Ebbene, ad oltre una settimana di distanza dalla nostra vibrata protesta pubblica, chi di dovere ha fatto orecchio da mercante, semmai innescando il solito scaricabarile all’italiana su chi deve o meno farsi carico di collocarle e così, quotidianamente, continuiamo a collezionare figuracce dinanzi alle migliaia di persone, in questo periodo per lo più turisti che pagano biglietti dal costo esoso per raggiungere la nostra isola via mare, che si recano a prendere l’aliscafo dove donne, anziani ed invalidi con problemi di deambulazione sono costretti ad aspettare di imbarcarsi all’impiedi. E nessuno se ne vergogna: assurdo! E’ così che accogliamo i nostri graditi ospiti? E’ così che pensiamo di fare turismo? Possibile che debbano mancare i servizi essenziali persino in un porto che al contrario dovrebbe rappresentare il biglietto da visita di quella che negli anni scorsi è stata votata come l’isola più bella del mondo? A che serve, proprio a Casamicciola, piantare palme e fiorellini sul lungomare e poi non dare neppure la possibilità a residenti e turisti di potersi sedere in attesa di salire su di una nave o su di un aliscafo? Ma gli amministratori comunali isolani che quotidianamente partono da Casamicciola, possibile che non si ravvedano di cotanta vergogna? Macché, vedono e fingono di non vedere. Sentono e fingono di non sentire. E l’assordante silenzio di sindaci, vicesindaci, assessori e consiglieri comunali isolani, a partire da quelli di Casamicciola, suona come un silenzio-assenso rispetto ad una situazione indegna di un paese civile. La cosa che abbiamo notato è che sul pontile casamicciolese degli aliscafi mancano le panchine ma non le macchinette erogatrici di bibite a pagamento. Perché nell’infame società capitalistica, si sa, gli affari vengono prima del riconoscimento dei diritti e dell’erogazione dei servizi, a meno che questi non siano a pagamento. Infine, quasi ad irridere i frequentatori del pontile, abbiamo constatato la presenza di una sedia di plastica, di quelle che se ti siedi rischi di finire a gambe all’aria. Intanto, non ci resta che chiedere con forza che il pontile venga dotato delle necessarie panchine. Il Partito Comunista Italiano M-L fondato dal compianto Domenico Savio continuerà la sua battaglia di civiltà sociale sino a quando non si metterà fine a questa vergogna.