“A Pomigliano d’Arco la camorra è estinta”, lo aveva affermato il sindaco Russo durante il consiglio comunale minacciando di denunciare chiunque affermi il contrario.Al primo cittadino del comune napoletano risponde, tramite una lettera indirizzata allo stesso Russo, l’On. Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta delle mafie.
“Le scrivo in riferimento alle dichiarazioni da Lei pronunciate nel corso di una riunione del Consiglio comunale della Sua città”- si legge nel documento-“ nelle quali ha affermato che il clan camorristico Foria operante nella zona si sarebbe “estinto”, dando a intendere che sarebbe del tutto cessata l’attività della camorra sul territorio e arrivando a sostenere che chiunque affermi che il comune di Pomigliano sia infiltrato dalla camorra dovrebbe essere denunciato. Tali dichiarazioni fanno seguito ad altre da Lei pronunciate nei mesi scorsi e che hanno visto un aspro contrasto con il responsabile della polizia locale del Comune circa la presenza della criminalità organizzata sul territorio.
Al riguardo, ho il dovere, per la responsabilità che discende dal ruolo di Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, di rivolgermi direttamente a Lei per alcune precisazioni sul tema.
Il radicamento e la pervasività delle mafie e delle organizzazioni similari è motivo di grande preoccupazione da parte di tutti i soggetti, istituzionali e non, che a vario titolo si occupano del fenomeno e sono impegnati a contrastarlo.
Al riguardo, mi preme farLe presente che, sulla base di riscontri ottenuti presso le Forze dell’ordine, nel Comune di Pomigliano d’Arco permane tuttora la operatività dei clan Mascitelli e D’Ambrosio, che fanno capo ai boss locali Giuseppe D’Ambrosio, Mimmo Capocelli e Bruno Mascitelli. Tali clan, che operano in stretta alleanza, sono dediti prevalentemente a estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti.
Inoltre, nelle occasioni in cui si parla di mafie, Le consiglio maggiore prudenza e cautela, soprattutto in caso di incompleta consapevolezza del fenomeno. Le dichiarazioni pubbliche dovrebbero essere improntate alla misura e alla sobrietà e gli scontri con altre autorità impegnate sul territorio dovrebbero essere evitati, dato che si tratta di un fenomeno che mina alle basi la convivenza civile e la saldezza dei principi costituzionali su cui si fonda la nostra Nazione.” “La Commissione ha confermato quello che noi continuiamo a denunciare da tempo. La camorra è viva e vegeta su tutto il territorio di Napoli e provincia, incluso Pomigliano, ed affermare il contrario, è da irresponsabili. La rimozione di figure che operano nel contrasto alla criminalità organizzata, tra cui il comandante della Polizia Locale Luigi Maiello, ne è una prova.
Cosa si cela dietro questo accanimento nel nascondere l’evidenza e contro chi denuncia? Paura o, peggio ancora, altro?”- è il commento del deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli duramente attaccato da Russo per le sue denunce sulle attività criminali di Pomigliano e aggredito da alcuni delinquenti durante un sopralluogo in una frazione del comune.