E’ stato presentato oggi a Palazzo Pacanowski a Napoli il libro del professor Pasquale Tridico "Governare l’economia. Per non essere governati dai mercati".
“Un libro – ha sottolineato il rettore Antonio Garofalo a cui sono stati affidati i saluti istituzionali insieme al direttore del dipartimento Disae, professor Raffaele Fiorentino – che fornisce un quadro dettagliato della politica economica assolutamente interessante che non tiene conto solo della crescita economica ma di temi come le diseguaglianze e le povertà e che demonizza in un certo modo anche l’approccio finanziario al sistema economico e alla mancata deregolamentazione”. "L’Italia è un Paese in declino – ha sottolineato il professor Pasquale Tridico - caratterizzato da precarietà diffusa e produttività stagnante. L’assenza di politiche industriali è stata colmata, negli anni, con provvedimenti che hanno privilegiato la riduzione dei salari invece che investimenti mirati in settori ad alta tecnologia. Anziché favorire unicamente l’accumulazione di ricchezza, l’organizzazione economica deve tornare a essere uno strumento guidato da valori, principi e politiche che garantiscano a tutti istruzione e salute, libertà e diritti civili. Governare l’economia - ha concluso l’autore - significa infatti fare in modo che l’uomo prevalga sulle leggi del mercato”. Una mattinata di lavori - moderata dal professor Alessandro Sapio, tra i promotori dell’incontro ed introdotta dall’intervento del prorettore alla didattica, professor Enrico Marchetti - che ha coinvolto i relatori in un dibattito ampio, dai temi strettamente correlati all’economia a quelli della giustizia e del lavoro: “La nostra Costituzione tutela il lavoro – ha sottolineato Elisabetta Garzo, presidente del Tribunale di Napoli, focalizzando la sua attenzione sulle giovani generazioni - noi tutti dobbiamo impegnarci per favorire qualità di vita e lavoro per i nostri giovani che devono avere la possibilità di sviluppare le proprie aspirazioni e le proprie potenzialità dove sono nati ed hanno le proprie radici". Lavoro che però deve seguire anche le evoluzioni della società e le trasformazioni tecnologiche: ‘quanto la robotica e l’intelligenza artificiale cambieranno il mondo del lavoro?’ Su questo tema ha stimolato il dibattito il dottor Paolo Lupi, Dirigente servizi media Agcom, sottolineando i pregi delle innovazioni tecnologiche ma anche la necessità che le politiche economiche seguano queste trasformazioni per evitare disuguaglianze e difficoltà di cui potrebbero essere vittime proprio i lavoratori.