L’inadeguatezza gestionale dei dirigenti e dei funzionari del trasporto ferroviario dell’EAV è sotto gli occhi di tutti: hanno cominciato con il cambio dell’orario dei treni, in Circumvesuviana, che se non è schizofrenico, poco ci manca, scontenta tutti, tranne i sindaci, che poi sono gli unici, insieme ai dirigenti, che non viaggiano sui treni e che quindi poco sanno e poco vogliono sapere di ciò che patisce quotidianamente chi ci lavora e chi ci viaggia.
Non trovando come rispondere alle critiche dei pendolari ed alle lamentele dei Lavoratori, hanno organizzato una caccia alle streghe degna della migliore inquisizione, ed hanno sguinzagliato i loro più fedeli kapò per fare pressioni sui Lavoratori, creando un clima di tensione, se non di paura, per stroncare sul nascere ogni dissenso, ogni protesta.
Assistiamo a funzionari aziendali che non si fanno scrupolo di effettuare telefonate importune a casa dei Lavoratori, fin dalle 4 del mattino per sapere se sono disponibili a lavorare di lì a mezzora, oppure a telefonate a chi è ammalato per sapere diagnosi e prognosi, come se non potessero conoscere, almeno la prognosi, con gli strumenti che la normativa gli consente. A ciò si associano centinaia di provvedimenti disciplinari, le cui giustificazioni non vengono accettate, esclusivamente per ripicca, coi Lavoratori che vengono sospesi dal servizio e anche multati. Queste “pratiche” daranno il via ad una stagione infinita di ricorsi legali che porteranno via centinaia di migliaia di euro (se non milioni) dalle già disastrate casse aziendali.
A proposito!!! l’EAV vanta almeno 10 milioni di euro di contenziosi legali con i dipendenti, a riprova che la gestione del personale funziona bene quando deve accelerare carriere effettuando molte decine di promozioni, ma funziona molto molto male quando si tratta di gestire accordi sindacali e diritti negati ai Lavoratori.
In tutti i comunicati l’EAV mostra di avere disponibilità al dialogo ed alla trattativa, cosa che nella pratica non accade proprio, a questo punto non sappiamo se sono i dirigenti ed i funzionari a non leggere i comunicati stampa dell’azienda oppure, pur facendolo, non gli danno importanza.