Parlano chiaro i numeri presentati dallo studio di PwC, nel corso del secondo giorno degli Stati Generali della Nautica da Diporto a Napoli, con il ministro del Turismo, Daniela Santanchè: nel 2023 le prenotazioni di imbarcazioni sono cresciute, rispetto allo scorso anno, del +130% e la spesa media degli italiani, nello stesso periodo di confronto, registra un + 53%.
Dunque, la nautica da diporto è una risorsa indispensabile per l’economia nazionale e, ancor più, per quella del sud Italia.
“Il turismo è parte essenziale dell’economia nazionale. Su questo punto non ci sono dubbi e questo sistema può migliorare ancora e favorire lo sviluppo economico di molti territori italiani, in particolare quelli che possono sfruttare la risorsa mare”. Ha dichiarato il ministro Daniela Santanchè all’incontro a Napoli sul tema “Blue Economy e Turismo: leve di sviluppo territoriale”.
Il ministro ha poi proseguito: “La blue economy è una politica che va implementata e che risulta importantissima per l’Italia che ha molte opportunità grazie alla lunghezza della nostra costa. La nautica ha un ruolo importante all’interno della BE sia per i numeri del comparto, vero vanto del made in Italy, ma anche, e soprattutto, per l’indotto che genera grazie all’economia della filiera nautica, ma anche a quelle per volano che produce. La nautica da diporto è il vero motore di sviluppo economico per il centro sud Italia.
Non bisogna criminalizzare la nautica e gli armatori, retaggio di vecchie ideologie politiche, ma anzi sostenere questa filiera. L’assenza di posti all’ormeggio, e quindi di infrastrutture adeguate, limita la potenzialità di sviluppo dell’intero sistema e che colpisce in particolare il centro-Sud. Mi sembra assurdo che una città come Napoli non abbia un Marina, degno di questo nome, e che i costruttori rischino di perdere la domanda di acquisto perché non ci sono i posti all’ormeggio. Inoltre, la nautica da diporto realizza anche, per volano, ricchezza indiretta grazie ad un turismo, del diportismo nautico, che una volta sbarcato a terra, usufruisce delle risorse culturali, di ristorazione e del commercio, quindi realizzano ricchezza per i territori. Senza considerare l’indotto che produce un’imbarcazione con spese di cambusa, carburante, servizi, attracco che si traducono anche in posti di lavoro”.
Parole che hanno ispirato il sorriso del presidente di Afina, Gennaro Amato, che ancora una volta ha trovato piena soddisfazione e conforto per gli interventi dei rappresentati di Governo: “Il ministro Santanchè ha ribadito pubblicamente agli SGN quanto mi aveva già confermato in un colloquio privato concesso mesi fa al dicastero del Turismo. Siamo grati a chi vede la nautica con uno sguardo obiettivo e non contaminato da idee vetuste e sicuramente limitate. Sono certo – ha concluso il numero uno di Afina – che anche il ministro Urso, dopo gli interventi dei suoi colleghi Musumeci e Santanchè, avrà parole di conforto per il comparto. Poi, a marzo, relazioneremo al premier Meloni, che ha condiviso il progetto di questi incontri, le necessità che non potranno più attendere confidando in un radicale cambio di direzione operativa rispetto ad antiche ideologie politiche di chi vedeva l’armatore un evasore fiscale”.
Domani giornata di riflessione per gli SGN della Nautica, con una pausa dei lavori, che consentirà agli armatori di concentrarsi anche sulle vendite delle imbarcazioni, oltre 600, esposte al Nauticsud. Poi, venerdì 16 alle ore 12, sarà la volta del ministro alle Imprese e al Made in Italy, prendere la parola e tracciare il bilancio conclusivo del settore.