Sarà il Teatro Nuovo di Napoli a ospitare, sabato 9 dicembre 2023 alle ore 19.00 (in replica domenica 10 alle ore 18.30) il debutto di Sagoma - monologo per luce sola di Fabio Pisano per e con Nando Paone, con la regia e luci a cura di Davide Iodice.
L’autore e il regista tornano a lavorare insieme, dopo Hospes-itis, scarnificando qui il meccanismo della messa in scena per una riflessione sul teatro e la sua urgenza, che risuona quanto mai attuale.
Presentato da Art Garage – Teatro e I Dieci Mondo, Sagoma è il racconto di un attore intento a trovare il controluce perfetto per il suo spettacolo, che è, forse, più una risposta alla sua vita sovraesposta ai riflettori, talvolta accecanti, che non gli hanno sempre permesso di mostrarsi per quel che è, ma soltanto per quel che il pubblico vuole che lui sia.
Insieme al protagonista, chiuso in un teatro da un tempo indefinito, c’è anche il tecnico, interpretato da Matteo Biccari, su una scala che sposta i fari per trovare il contro perfetto. I due parlano e interagiscono soltanto mediante la luce, portando la conversazione su un piano quasi monologico.
Uno appeso su una scala, l’altro appeso sul palco, condividono la precarietà di un mestiere e di una esistenza dove il baratro è solo un quarto di passo oltre il segno fissato. Figure fragili, stagliate nella penombra, in permanente ricerca di un significato.
Lo Zen e il Tiro con L'arco sono la guida, per il protagonista, e rappresentano la chiave di volta del suo essere lì, ora, in contro, per raggiungere il finale, l'epilogo da lui solo sognato o forse sperato.
«Sagoma - sottolinea Nando Paone - rappresenta per me quel crinale che vede da un lato l'attore comico e dall'altro l'attore senza aggettivo. L'attore e basta. Ho sempre alternato ruoli comici a ruoli non comici, convinto che un attore debba poter comprenderli tutti. Proprio per essere conosciuto, al di là della riconoscibilità».
Nando Paone è una sagoma lieve e poeticissima che ricorda Keaton e Beckett, e che non teme di andare contro la rassicurante consolazione del già noto, per tentare una emozione autentica.
L’allestimento vede come assistente alla regia Carlotta Campobasso, e la collaborazione di Francesco Guardascione e Francesco Piciocchi.