di VERONICA LONGO
Sabato 21 ottobre, alle ore 18.30, si inaugura PHOTOGRAFIA: raccontare con la luce, mostra di 11 fotografi a cura di Veronica Longo, presso Atelier Controsegno, Via Napoli 201, Pozzuoli, Napoli (località La Pietra, lungomare Bagnoli, vicino alla Cumana Dazio). Per l’occasione, Claudio Correale proietterà il documentario Bradisismo ‘83, LA DIASPORA, Pozzuoli, 1983-2023, Quarant’anni.
Dopo la pausa estiva, che ha visto concludersi la mostra personale di Lucio Statti e l’allestimento di una vetrina legata al mare e soggetti cari al territorio, Controsegno inaugura la nuova stagione espositiva con una collettiva dedicata, esclusivamente, alla fotografia.
Undici artisti, scelti con discernimento, con personalità decise e contrastanti, portano avanti la loro ricerca con le proprie peculiarità, uniti solo da un comune denominatore, ossia, il mezzo fotografico.
E se fotografia, etimologicamente, dal greco, è una parola composta da φῶς, phôs e γραφή, graphè e significa scrittura con la luce, attraverso riverberi, sfumature, ombre, colori o bianco e nero, gli interpreti in mostra raccontano paesaggi reali o astratti, dalle tonalità calde autunnali o con lampi improvvisi, cascate o riflessi delle acque, borghi incantati dal sapore fiabesco, still life, animali esotici, esterni spaziosi o interni di metropolitane dai colori quasi psichedelici che danno una senso di estraniamento, pezzi di vita vissuta, antichi mestieri, quotidianità, solitudini, senzatetto, sport, movimenti convulsi che ricordano una danza, ritratti di uomini e donne che rivelano la loro identità più profonda. Qualcuno riporta un tema attualissimo come lo scioglimento dei ghiacciai o si sofferma sulla tenerezza dell’infanzia e sulle età dell’uomo. Anche la modalità della narrazione è varia e diversificata: c’è chi sceglie la “purezza” dell’istante colto dalla fotocamera senza operarvi alcuna modifica nel momento della post-produzione e ferma nell’eternità un attimo, dalla luce magica al pari di un quadro di Vermeer, fornendo titoli che riassumono una riflessione nascosta. C’è poi chi scatta ancora con la macchina analogica fornita di pellicola per diapositiva e realizza una stampa Cibachrome con la brillantezza dei suoi colori, chi “costruisce” le sue immagini, con la perizia e la pazienza di un progettista, studiando ogni singola piega del viso, dei gesti, delle stoffe o dei trucchi da lui stesso realizzati, per portare in scena un’opera teatrale immaginaria, poi stampata in bianco e nero su carta fine art di pregevole qualità. C’è chi invece “disegna” letteralmente i suoi soggetti, illuminati nel buio più assoluto dalla light pen, chi decide di porsi al confine tra realtà e fantastico, proiettando sulle modelle delle micropitture che integrano così la visione onirica e del sogno sui corpi già dipinti e c’è chi persino scatta con lo smarthphone, adeguandosi ai tempi in cui rapidità di messaggio e comunicazione non conoscono tregua. Infine, diversificata è anche la scelta dei luoghi, ovunque nel mondo, e delle inquadrature, che variano dai primi piani o tagli americani, ai dettagli delle macrofotografie, le profondità di campo, foto statiche o volutamente mosse.
In definitiva, 11 artisti, per un totale di ben 126 opere a parete e altrettante nei raccoglitori, che il pubblico ha la possibilità di sfogliare e apprezzare perché, se ogni immagine è l’immortalità di quel prezioso istante, è pur vero che ogni scatto, a sua volta, coglie l’essenza più autentica del suo autore.
A completare la serata, Claudio Correale, Presidente dell’Associazione Culturale Lux in Fabula, promotore del museo dedicato al bradisismo, sensibile a questo fenomeno tipicamente puteolano, di cui ultimamente la nostra terra ci rende partecipi, proietta un video molto esemplificativo. Corre infatti il 40° anniversario delle scosse del 4 settembre e 4 ottobre 1983 (4.2° scala Richter) verificatesi a Pozzuoli, motivo per cui, Lux in Fabula recupera un proprio documentario, realizzato nel 2013, in cui vengono descritti gli avvenimenti, il panico, l’angoscia, la disperazione e le rivolte dei cittadini dai primi movimenti tellurici del 1982 fino agli eventi del 1984. Il filmato parte dal dramma vissuto dagli abitanti del Rione Terra, sgomberati con la forza il 2 e 3 marzo 1970, al fine di ricostruire, oggi, il ricordo, per trasmettere la memoria storica di un tessuto sociale e una dimensione identitaria che ancora stentano a essere ritrovati.
In conclusione, una serata ricca di colori, luci, rimembranze e il racconto di innumerevoli emozioni, da condividere, ancora una volta, insieme e all’insegna dell’arte nelle sue tante sfaccettature.
ARTISTI
Aldo ADINOLFI, Enrico ARGO, Sandro CAPUTO, Claudio CORREALE, Benedetta DE ROSA, Vittorio GULFO
Valerio IERMANO, Pino LEVANO, Antonio MARINIELLO, Mario MAZZARO, Marina SGAMATO