Ogni anno in Campania si registrano oltre 6.000 accessi al pronto soccorso per traumi e fratture dell'articolazione del ginocchio. E’ quanto emerge dal 50° Congresso degli ortopedici ospedalieri d’Italia (Otodi) in corso di svolgimento presso l’Hilton Palace Hotel di Sorrento.
Oltre due milioni e mezzo di italiani (il 6% della popolazione adulta e circa il 20% della popolazione anziana) lottano ogni anno contro dolori e limitazioni causati dall’artrosi di ginocchio. “In molti casi registrati negli ospedali campani, per fortuna – spiega il dottor Giuseppe Monteleone, presidente del Congresso Otodi, Direttore della Unità Complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale San Paolo di Napoli è fratturato solo il piatto tibiale o l'estremo prossimale del femore. Nella nostra regione, in circa 1.000 casi registriamo la frattura di entrambi i componenti dell'articolazione configurando un quadro di particolare gravità. Le fratture articolari, infatti, sono molto difficili da trattare in quanto la superficie articolare, durante la deambulazione, scorre sulla superficie contrapposta ed eventuali persistenti irregolarità, anche minime, sono mal tollerate dalla articolazione quindi dal paziente”. In questi casi avviene una degenerazione precoce e totale della articolazione che può essere trattata solo con una sostituzione protesica. “Queste protesizzazioni, su una articolazione traumatizzata – aggiunge l’ortopedico - sono particolarmente impegnative e sono inquadrabili come protesizzazioni “difficili”. Nell’ambito del congresso abbiamo affrontato questo problema e i maggiori esperti hanno portato la loro esperienza sulle nuove biotecnologie e sugli accorgimenti di tecnica che possono essere utilizzati per migliorare i risultati”. Le cellule mesenchimali, la navigazione e i nuovi mezzi di sintesi migliorano infatti, di molto i risultati a medio e lungo termine. Gli specialisti campani, hanno presentato i lusinghieri risultati ottenuti con le placche e i chiodi di ultima generazione, nonostante la cronica carenza di mezzi e personale medico che affligge i nosocomi della regione.