“L’ennesimo episodio, ai danni di don Luigi Merola, è un atto vile – dichiara il segret ario generale del sindacato di polizia Coisp di Napoli Gius e p p e Raimo n d i , che così continua - La malavita nella nostra città partenop e a è un cancro che dev’essere estirpato con tutti i mezzi.
Il problema, purtroppo, sta nel fatto che le pene previste per questi reati, come quello subito da don Merola, non sono molto elevate per cui anche se si riuscisse ad individuarne l’autore, lo stesso beneficereb b e di garanzie che difficilmente lo vedrebbe ro in galera. Il malavitoso che cosciente m e n t e decide di delinquere, contraria m e n t e a quanto realment e accade oggi, dovrebbe sapere che se dovesse essere arrest ato o magari individuato a seguito di indagini, scontere b b e in carcere fino all’ultimo minuto della pena stabilita. Siamo certi che questo potrebbe essere un deterre nt e e don Merola, come tutti coloro che subiscono reati di tal genere, avrebbe la “vera” giustizia. Non si può certo pretend e r e dalle forze dell’ordine o dai sacerdoti eroi come don Merola la risoluzione dei problemi; la politica deve assume rsi le respons abilità e prender e atto in modo definitivo che le attenua nti, per siffatti delinquenti, non fanno bene alla collettività onesta rispettosa delle regole e del vivere civile. Sono anni ormai che chiediamo di eliminare benefici, pene sospese e tante altre garanzie per questi criminali. Il nostro auspicio è – conclude il leader partenopeo del Coisp – che il Governo rifletta con molta attenzione su questa ennesima vicenda criminale che di fatto costituisce solo la punta di un iceberg ben più mastodontico di quanto realment e sia e possa mettere in atto nuove norme affinché le condanne inflitte a chi delinque siano scontate in galera e per intero, senza più benefici. A don Luigi va la nostra totale solidarietà per quanto accaduto.”