A far scattare l’allarme il 2 ottobre 2021 quando l'OMS è stata informata dell'isolamento del poliovirus nei campioni di un caso di paralisi flaccida acuta (PFA) in Ucraina. Il caso è una bambina di 17 mesi, con paralisi comparsa il 3 settembre. Il poliovirus di tipo 2 è stato confermato il 1° ottobre dal Laboratorio di Riferimento 0048321-25/10/2021-DGPRE-DGPRE-P Regionale (LRR) di Helsinki, in Finlandia, e l'ulteriore sequenziamento genetico presso lo stesso laboratorio, ha confermato il poliovirus di tipo 2 derivato dal vaccino (VDPV2) il 6 ottobre.
Lo stesso virus è stato isolato anche in sei fratelli sani del caso. La famiglia proviene dalla provincia di Rivne, nel nord-ovest dell'Ucraina. Il sequenziamento genetico indica che il virus è strettamente legato a un isolato ambientale in Tagikistan. Le autorità locali, insieme ai team regionali e nazionali dell'OMS, stanno conducendo ulteriori indagini per determinare la fonte dell'infezione e per accertare il rischio potenziale di ulteriore diffusione. Pertanto, l'attuale focolaio è stato classificato come VDPV2 circolante (cVDPV2). In precedenza, nel 2015 in Ucraina era stato segnalato un focolaio di VDPV di tipo 1 circolante (cVDPV1) che ha provocato due casi. L'ultimo VDPV segnalato è stato classificato come VDPV2 nella provincia ucraina di Odessa nel 2016. Il virus isolato dal caso attualmente segnalato a Rivne non è correlato all'epidemia del 2015 o agli isolati del 2016. Nel 2020, la copertura vaccinale nazionale con tre dosi di vaccino antipolio (POL3) in Ucraina era pari all'83%. Il rischio di diffusione nazionale è valutato elevato a causa dei tassi di copertura vaccinale storicamente bassi in Ucraina e delle discrepanze rilevate a livello subnazionale. Sebbene la sorveglianza della PFA sia abbastanza sensibile da rilevare i casi di paralisi, la trasmissione del poliovirus può passare inosservata. Il rischio di diffusione internazionale di questo virus è attualmente valutato basso a causa della copertura vaccinale relativamente elevata e delle infrastrutture sanitarie nei paesi vicini, in particolare Bielorussia, Ungheria e Slovacchia. Tuttavia, la Commissione Regionale Europea per la Certificazione dell'Eradicazione della Polio ha espresso preoccupazione per la qualità della sorveglianza della polio e per la copertura vaccinale non ottimale in Polonia e Romania. È importante che tutti i paesi, in particolare quelli con frequenti viaggi e contatti con paesi e aree colpite dalla polio, rafforzino la sorveglianza dei casi di PFA, al fine di rilevare rapidamente qualsiasi nuova importazione di virus e facilitare una risposta rapida. Tutti i paesi, territori e aree dovrebbero anche mantenere tassi di copertura vaccinale di routine sistematicamente elevati a livello distrettuale per ridurre al minimo le conseguenze di qualsiasi nuova introduzione di poliovirus. La pubblicazione dell’OMS Viaggi Interazionali e Salute (https://www.who.int/travel-advice) raccomanda che tutti i viaggiatori che si recano in aree affette da polio siano completamente vaccinati contro la polio. I residenti (e i visitatori per più di 4 settimane) provenienti da aree infette dovrebbero ricevere una dose aggiuntiva di vaccino orale (OPV) o di vaccino inattivato contro la polio (IPV) nel periodo compreso fra 4 settimane e 12 mesi prima del viaggio dal Paese affetto. Tuttavia la Regione Europea dell’OMS è stata ufficialmente dichiarata libera da polio nel 2002.