I corrotti devono andare in carcere - Il Blog delle Stelle

“Da notizie di agenzia, abbiamo appreso che si è tenuta ieri in Via Arenula la prima riunione della Commissione per l'architettura penitenziaria istituita dal Ministero della Giustizia.

La Commissione, i cui lavori – si legge – sono stati introdotti dal Sottosegretario Andrea Giorgis, si pone l’ambizioso obiettivo di conseguire che i luoghi dell'esecuzione penale siano progettati e definiti in funzione dell'organizzazione di efficaci percorsi trattamentali di reinserimento sociale di coloro che hanno commesso reati. Presieduta dall’architetto e urbanista Luca Zevi, ne fanno parte autorevoli e qualificate figure che vanno dai Capi dei Dipartimenti interessati (DAP e DGMC) al Garante nazionale dei diritti delle persone private delle libertà personali, passando per dirigenti generali, magistrati di sorveglianza, etc. Unico grande assente il Corpo di polizia penitenziaria!”. 

A denunciarlo è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, il quale chiosa: “ancora una volta, muovendo da una buona idea, che risponde, oggettivamente, alle esigenze concrete del sistema di esecuzione penale, abbiamo la sensazione che si possa finire per perdere un’occasione, forse irripetibile, per avviare un processo virtuoso di reingegnerizzazione efficace ed efficiente delle carceri. La Polizia penitenziaria non solo vi opera più di qualsiasi altra figura professionale, dovendo assicurare il proprio insostituibile servizio per 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno, ma vi  deve garantire anche la sicurezza collettiva prevenendo e intervenendo con prontezza ed efficacia nelle molteplici tipologie di occasioni critiche, che possono andare dagli atti autolesionistici e anticonservativi alle rivolte e ai tentativi di evasione; non acquisirne il parere e le idee ci sembra privo di ogni logica e deleterio per l’ottimale riuscita del progetto”.

“Una buona intenzione che, al netto dell’altissimo e riconosciuto valore degli architetti e dei restanti componenti della Commissione, rischia di rivelarsi simile a quelle di cui sono lastricate le vie dell’inferno – rincara De Fazio –, e che, senza il contributo e il patrimonio di conoscenze della Polizia penitenziaria, temiamo possa difficilmente alleviare le pene dei gironi danteschi carcerari”.

“Invitiamo pertanto il Ministro Bonafede – conclude il leader della UILPA PP –, da un lato, a notiziare le Organizzazioni Sindacali del piano complessivo e, dall’altro, ad integrare la Commissione con rappresentanti del Corpo di polizia penitenziaria”.