‘Ci si sporca’, ‘la pelle si rovina’, ‘devo lavorare anche il sabato e la domenica?’, ‘non ho il fisico’. Addirittura ‘è rischioso’, ‘provoca impotenza’, ‘mi vergognerei di dirlo in giro’. E ancora: ‘meglio l’influencer’, ‘stare in officina è un lavoro da immigrato’.
Da quando 12 anni fa l’allora ministro Padoa Schioppa definì i giovani italiani bamboccioni, non sembra essere cambiato molto, con i nostri ragazzi che preferiscono le comodità e restare coccolati dai genitori piuttosto che darsi da fare e dedicarsi a qualsiasi impiego pur di diventare indipendenti. Almeno secondo uno studio dell'agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co. realizzato alla vigilia di AUTOPROMOTEC, Biennale Internazionale delle Attrezzature e del Postvendita Automobilistico che si terrà dal 22 al 26 Maggio presso al Fiera di Bologna e che riunisce oltre 1.600 grossi espositori del settore. Stando a quanto emerge dalla ricerca, svolta intervistando 656 ragazzi di età compresa fra i 18 e i 25 anni in tutta Italia, solo il 23% dei nostri giovani, e prevalentemente del Sud, è disposto a fare il meccanico. Il 53% è convinto che sia un lavoro in cui ‘ci si sporca’, il 63% lo definisce ‘pericoloso’. Il 28% si vergognerebbe di dire in giro che fa questo lavoro. Un corposo 17% lo definisce invece ‘più adatto agli immigrati’. Un ragazzo su cinque pensa che sia un lavoro per cui bisogna avere il fisico adatto mentre c’è addirittura un 2% che è convinto che provochi impotenza... Pochi sanno, come ha spiegato Franco Fenoglio (Presidente di ItalScania e di UNRAE – Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), che “nella nostra società si pensa spesso al meccanico come a un lavoro ‘sporco’ o poco nobile. Sono gli stessi genitori dei ragazzi che vogliono vederli dottori, avvocati o amministratori delegati, ritenendo meno dignitoso il nostro mestiere. Eppure queste persone non si rendono conto che ormai si lavora in officine 4.0, con degli strumenti elettronici e dei sistemi di diagnostica tecnologicamente avanzatissimi”. Quindi grande e avanzato supporto tecnologico oltre alla possibilità di partire con stipendi tra i 1.200 e 1.500 euro mensili con opportunità di paghe anche superiori ai 50.000 euro annuali.
Ma oltre al lavoro di meccanico i ragazzi giudicano 'usuranti' il lavoro di badante (16%), ritenuto deprimente e a prova di nervi, seguito dal postino (14%), precario, bisogna alzarsi presto la mattina, e dall’operatore ecologico (12%), visto ancora come umiliante socialmente e sporco. Quinto il cameriere (10,5%), definito usurante e poco appagante dal punto di vista professionale. Sesta posizione per l’operaio edile (8%), considerato troppo pesante e pericoloso allo stesso tempo. Settima piazza per il benzinaio (6,5%), assolutamente senza sbocchi e noioso, mentre il lavoro del camionista (4,5%) è alienante e pieno di rischi per se stessi e per gli altri. Nono l’operaio agricolo (3%), recepito come antico e gravoso, con mansioni massacranti. Chiude il lavoro di addetto alle pulizie: secondo il 2% degli intervistati, è roba da extracomunitari, deprimente e logorante.
Quali sono i mestieri più amati? L’influencer è nettamente al primo posto col 71% delle preferenze, seguito dal fashion blogger (48%) e dallo stilista di moda (36%). Ci sono poi lo chef (31%), designer d’auto (27%) e l’avvocato (22%). Ottiene un buon riscontro il personaggio tv tipo ‘tronista’ (17%) che precede il banchiere (14%), l’enologo / wine manager (10%) e il medico (7%).