R.OSA è una performance che si inserisce nel filone poetico di Silvia Gribaudi, coreografa che con ironia dissacrante porta in scena l’espressione del corpo, della donna e del ruolo sociale che esso occupa con un linguaggio “informale” nella relazione con il pubblico.
R.OSA è uno spettacolo in cui la performer è un “one woman show” che sposta lo sguardo dello spettatore all’interno di una drammaturgia composta da 10 esercizi di virtuosismo.
R.OSA è un’esperienza in cui lo spettatore è chiamato ad essere protagonista volontario o involontario dell’azione artistica in scena.
R.OSA fa pensare a come guardiamo e a cosa ci aspettiamo dagli altri sulla base dei nostri giudizi, mettendo al centro una sfida, quella di superare continuamente il proprio limite.
R.OSA mette in scena una rivoluzione del corpo, che si ribella alla gravità e mostra la sua lievità.
Lo spettacolo si ispira alle immagini di Botero, al mondo anni 80 di Jane Fonda, al concetto di successo e prestazione.
Cos’è il successo? In che modo l’immagine ci rende schiavi? E in che modo viene usata l’immagine degli altri?
In R.OSA, lo spettatore diventa attivo e divertito in un gioco dove il proprio sguardo sulla danza, sulla bellezza e sulla vitalità viene aperto a nuovi mondi inaspettati.
Un gioco che, con dissacrante umorismo tipico delle creazioni di Gribaudi, riesce a mettere a proprio agio lo spettatore che diventa parte dell’azione performativa, per giungere infine a vedere la realtà con occhi diversi.
Gribaudi e Marsicano insieme sprigionano esplosiva forza poietica: dalla regia al palco coinvolgono il pubblico in una sagace performance mozzafiato, capace di divertire e interrogare.