La sesta giornata dell’Ischia Film Festival si è aperta con la masterclass del Premio alla carriera Neri Parenti,moderata dal Presidente Onorario Gianni Canova. Il regista è stato accolto nella suggestiva location di Villa La Colombaia, la dimora di Luchino Visconti, e ha raccontato: “Io sono sempre stato appassionato delle gag, come quelle nei film di Mel Brooks, che non c’erano in Italia nelle grandi commedie come quelle di Scola. Bisogna essere spiritosi e le gag funzionano un po’ a cascata, perché i film comici si scrivono sempre in due o tre insieme.
” Parlando del proprio lavoro alla serie dei film di Fantozzi, Parenti ha detto: “Alla battuta «Fantocci, lei è una merdaccia» lui avrebbe risposto «Sì, grazie». Noi ridiamo perché pensiamo che non avremmo mai risposto come lui, ma in realtà sì, avremmo risposto anche noi proprio in quel modo”. Il Direttore Michelangelo Messina ha poi accolto i numerosi ospiti che si sono susseguiti nel corso della serata. A Cattedrale dell’Assunta si è tenuta la cerimonia di consegna del Premio alla carriera a Stellan Skarsgård. L’attore è stato ospite dell’evento, moderato da Antonio Capellupo, che ha preceduto la proiezione del film “Mamma Mia!”. “È un film scritto, diretto e recitato da donne che si sono prese una grande rivincita, noi tre uomini eravamo ridotti a tre giocattolini. La cosa bella è che ci siamo divertiti tantissimo a farlo e quindi è stato importante per questo.” Ha raccontato l’attore, ricordando la sua performance nel film di Phyllida Llyod. Successivamente, Skarsgård ha parlato dell’importanza di difendere attivamente la democrazia: “La democrazia è l’unica speranza, è minacciata ovunque e i movimenti autoritari stanno guadagnando terreno. Ci abbiamo messo tanto per arrivare a proteggere i diritti umani; eppure, oggi le persone stanno cercando di ignorarli.” Presso Piazzale delle Armi si è tenuta l’anteprima campana del cortometraggio “I Come from the Sea”, di Feyrouz Serhal, nella sezione Location Negata. A seguire, sempre a Piazzale delle Armi, è stato ospite il regista Veit Helmer per il lungometraggio in concorso “Gondola”, in un incontro moderato da Giuseppe Carrieri e Zoe Benatti. Parlando del film Helmer ha spiegato: “Cerco sempre di fare storie che possono essere girate senza dialogo, che possono essere realizzate con attori di varie nazionalità e senza sottotitoli. Mi chiedono perché faccio film muti, ma per me quando non ci sono dialoghi significa dare tanto spazio al suono. Inoltre, la macchina da presa è uno strumento così sensibile che riesce a catturare le emozioni.” Infine, a Casa del Sole si è tenuta la presentazione dei cortometraggi in concorso “Solo la luna comprenderà” di Kim Torres, introdotto dalla produttrice e sceneggiatrice Mandarava Bricaire e “Ivalu” di Anders Walter e Pipaluk K. Jørgensen. Successivamente si è tenuta l’anteprima italiana del lungometraggio “Itu Inu”, nella sezione Location Negata. La proiezione è stata preceduta da un incontro con la regista Itandehui Jansen e la compositrice Enrica Sciandrone. “Abbiamo voluto raccontare la realtà di alcuni bambini immersi in una natura che è al contempo il loro nemico, ma anche l’elemento nativo capace di creare un forte senso comunitario. È la storia di giovani individui che magari hanno meno possibilità, ma nella loro grande unione trovano motivo di gioia.” Ha spiegato la regista.