Una storia sui nostri tempi, l’inimitabile murder party e un’eroina senza tempo animeranno, da giovedì 4 a domenica 7 luglio 2024 alle ore 21.00, l'affascinante cornice del Real Orto Botanico di Napoli nella seconda settimana di Brividi d’Estate 2024, ventitreesima edizione della rassegna organizzata da Il Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli.
Nata da un’idea di Annamaria Russo, la rassegna, fra le più longeve della città, è sostenuta dalla sensibilità e la preziosa collaborazione dell’Università Federico II di Napoli, che gestisce il parco, e con il patrocinio del Comune di Napoli.
A dare il via alla programmazione settimanale, giovedì 4 luglio, sarà Nico Ciliberti in Migliore di Mattia Torre, la storia comica e terribile di Alfredo Beaumont, un uomo normale che in seguito a un incidente entra in una crisi profonda e diventa un uomo cattivo. Improvvisamente, la società gli apre tutte le porte. Alfredo cresce professionalmente, le donne lo desiderano, guarisce dai suoi mali e dalle sue paure.
La programmazione della rassegna proseguirà, venerdì 5 luglio, con il primo appuntamento de La cena con delitto, il murder party che, primo tra tutti in Italia, il Pozzo e il Pendolo Teatro ha importato dalla Gran Bretagna. Uno spettacolo gioco che vedrà coinvolto il pubblico dall’inizio alla fine per tre ore, per indagare e smascherare un diabolico assassino e scoprirne il movente.
È una figura mitologica, una ninfa, una maga, una creatura capace di trasformare gli uomini in porci, l’ennesimo ostacolo che si frappone tra Ulisse e il suo ritorno a Itaca, un’ammaliatrice, una dea, un essere diabolico. Ma è semplicemente una donna, vista con gli occhi degli uomini Circe, che rivivrà, sabato 6 e domenica 7 luglio alle ore 21.00.
L’allestimento, tratto dall’omonimo romanzo di Madeline Miller, vede interpreti in scena Rosalba Di Girolamo e Lorenzo Sarcinelli, nell’adattamento di Rosalba di Girolamo e Annamaria Russo, che firma anche la regia.
A Madeline Miller va il merito di aver colto le mille sfumature di uno dei personaggi più noti e meno conosciuti della cultura classica, liberandolo dalle ombre cupe che, secoli di misoginia, le avevano gettato addosso.
Una donna capace di piegare la realtà ai propri desideri, e considerata per questo una maga. Una donna che supera lo strazio della violenza, il dolore dell’abbandono, l’assedio di una maternità solitaria, il fuoco della gelosia, la paura dell’amore, con le spalle gravate dal fardello insostenibile di un’immortalità che la condanna alla solitudine eterna.