XXVIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO
Mt 22, 1-14 In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali». Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Commento di don Gigi Pini (1950-2023)
"Il regno dei cieli…" Gesù è da un po’ che insiste, vorrà dire che è davvero importante…infatti è la prospettiva “dell’oltre il tempo”: è il sempre o l’eternità o il Paradiso, è la prospettiva della casa del Padre ma che è già adesso, ora.
Quella è la casa della Festa che non finirà mai, e a quella Festa c’invita tutti…buoni e cattivi ma vuole che si cominci qui a costruire, dentro ai giorni della vita, adesso. La questione allora non è nell’invito, perché quello c’è, ma è in quello che ne facciamo dell’invito: se lo prendiamo in considerazione o no, se ci prepariamo già da ora ad essere dei “suoi” alla Festa.
A sentire la parabola, la questione non è così scontata…e forse, anche noi, decidiamo di snobbare il suo “invito” perché al centro del nostro interesse abbiamo messo altre cose: i nostri “campi”, i nostri “affari” …insomma, sono altri gli inviti che prendiamo in considerazione. È più importante quello che pensiamo noi, tutto quello che facciamo, piuttosto quello che pensa Lui e ha fatto e ci dice di fare. Spesso allora la nostra risposta è: “No, grazie…” e non ci rendiamo nemmeno conto che il suo “invito”, e di conseguenza il nostro “prepararci”, non vuole toglierci dai nostri “campi” e “affari”. No, vuole semplicemente dare loro le giuste prospettive e l'esatto valore. Detto ancora più chiaramente, Lui non è contro la nostra vita, anzi “è venuto in mezzo a noi” per stare dalla nostra parte e per darci una mano. Egli è “nato” perché la “nostra vita” imparassimo a non sprecarla o svuotarla.
Lui non è contro, al punto che ci vuole nella vita con un “abito nuziale” …una cosa bella quindi. È un Dio che vuole per noi una Festa vera e bella, una Festa per tutti e, per questo, ci vuole con uno stile diverso che, giorno dopo giorno, ci cucirà addosso l’abito giusto. Sta a noi scegliere da che parte stare. Lui è un Dio che ama la vita, che vuole donarci in abbondanza…, e sa benissimo che la vita si “gioca” nei “campi” e negli “affari” …Egli vorrebbe che la “giocassimo” seguendo la Sua Parola. Il suo è un invito che richiede una risposta sincera costruita negli anni.
Buona vita allora...con Lui al centro e al nostro fianco.