Ethnos, al via la XXVIII edizione del Festival Internazionale della Musica  Etnica - La Torre 1905

La XXVIII edizione di Ethnos, il festival internazionale della musica etnica diretto da Gigi Di Luca, prosegue il suo viaggio alla scoperta di suoni, culture e tradizioni con diversi appuntamenti questa settimana.

Dal 21 al 23 settembre sono in programma tra Torre Annunziata e San Giorgio a Cremano quattro concerti e un workshop che vedranno impegnati sia artisti italiani che internazionali. Dalla cantante e polistrumentista salentina Rachele Andioli, vincitrice del Premio città di Loano, al pianista e compositore francese di origine martinicana Chassol, dalla nuova star dell’afro-pop Dobet Gnahoré, cantante e ballerina ivoriana vincitrice di un Grammy Award, al senegalese Seckou Keita, uno dei più importanti suonatori di kora al mondo.

Organizzata da La Bazzarra e finanziata dalla Regione Campania attraverso Scabec e dal Ministero della Cultura, con il sostegno dei comuni coinvolti nel progetto, l’edizione 2023 del festival Ethnos (7 settembre - 1 ottobre) presenta grandi nomi della world music, nuove realtà e musicisti provenienti da 12 diversi paesi, in scena in 6 comuni della costa vesuviana.

Protagonista della giornata del 21 settembre a Villa del Parnaso, a Torre Annunziata, è Rachele Andrioli. L’ artista pugliese fresca vincitrice del Premio nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale come miglior album 2022 e del Premio Giovani, oltre al suo concerto in solo (ore 21 - ingresso 5 euro) terrà anche un workshop dedicato alle musiche popolari del Sud Italia (ore 19 - ingresso gratuito con prenotazione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Grazie ad una voce dal timbro unico e all’utilizzo di diversi strumenti musicali come il marranzano, l’ukulele, il bendir, il flauto armonico, le percussioni e all’impiego di loop station, Rachele Andrioli gestisce la scena evocando rituali ancestrali che rapiscono lo spettatore portandolo in un luogo ‘altro’, carico di suggestioni e colori. Dal vivo presenta il suo ultimo lavoro discografico, “Leuca”, prodotto da Erasmo Treglia per Finisterre, considerato uno tra i migliori lavori in ambito folk degli ultimi anni.

Venerdì 22 settembre ritorna al festival Ethnos il pianista e compositore francese Christophe Chassol. Il musicista originario della Martinica, in duo con il batterista Mathieu Edouard, presenta a Villa Vannucchi a San Giorgio a Cremano (ore 21- ingresso 5 euro) un concerto sospeso tra jazz, improvvisazione, musica contemporanea e urban. Richiesto in tutto il mondo da produttori dell’universo pop e artisti internazionali - da Frank Ocean a Solange, da Laurie Anderson a Phoenix - Chassol è un musicista con un background atipico e metodi di composizione altrettanto unici. Combinando film-documentario e composizione musicale, cattura i suoi incontri con una macchina fotografica, modifica il filmato in motivi visivi su cui aggiunge le proprie sequenze di accordi. Chiama questo metodo ‘ultrascoring’ e sul palco porta sempre un live imprevedibile e affascinante.

Due i concerti in programma sabato 23 settembre a San Giorgio a Cremano, entrambi dedicati all’Africa. Si inizia alle ore 19 a Villa Bruno con Seckou Keita dal Senegal (ingresso 5 euro) e si prosegue alle 21 a Villa Vannucchi con Dobet Gnahoré dalla Costa d’Avorio (ingresso 5 euro).

Acclamato per il suo virtuosismo, il suo stile unico e la creatività dei suoi brani, Seckou Keita è uno dei più influenti e stimolanti suonatori di kora della sua generazione. Originario di Ziguinchor, dal suo arrivo nel Regno Unito nel 1999 ha intrapreso un viaggio creativo che l’ha visto ampliare il raggio idiomatico del suo strumento e allargare i suoi orizzonti musicali. Dagli esordi nel 2003 ad oggi si è esibito nei principali festival di 40 paesi e pubblicato diversi album a suo nome o insieme al cubano Omar Sosa e alla gallese Catrin Finch. A maggio di quest’anno ha dato vita al suo ultimo lavoro discografico, “African Rhapsodies” insieme alla BBC Concert Orchestra.

Dobet Gnahorè, invece, è una delle stelle più sorprendenti del nuovo afro-pop: cantautrice, musicista e ballerina, si distingue per il suo stile vocale emozionante, per la forte presenza scenica e per i suoi passi di danza sbalorditivi. Ha vinto nel 2010 un Grammy Award come miglior interprete urban alternative. Originaria della Costa d’Avorio e figlia d’arte del percussionista Boni Gnahoré, a causa della guerra civile nel suo paese si è trasferita in Francia, dove ha imparato a cantare in sette lingue diverse. Accompagnata da Colin Laroche de Feline (chitarra), Louis Haessler (basso) e Mike Dibo (batteria) presenta dal vivo a Ethnos il suo sesto e ultimo album, “Couleur”. Un lavoro che riflette l’energia urbana dell’Africa moderna e lo spirito potente di una donna indipendente che guarda avanti verso un futuro positivo e di successo.

I biglietti - dal costo simbolico di 5 euro - sono disponibili sul circuito Azzurro Service e presso il botteghino allestito nelle varie location che ospitano i concerti.