Come testimoni e maestri di un cammino di pace, in questo volume sono state scelte sei note personalità, vissute nell'800 e nel '900, legate le une alle altre dal vincolo dell'esemplarità e della conoscenza delle rispettive opere, quando non si trattava di rapporti più diretti.
Così Gandhi riconosce nei suoi «esperimenti con la verità» come suoi maestri Ruskin e Tolstoj (col quale ultimo fu anche in corrispondenza epistolare) e Capitini e don Milani (che si conobbero e si frequentarono) si ispirano agli insegnamenti e alle esperienze di Gandhi. Con lui si era incontrata la Montessori, che finirà per passare in India gli anni dal 1939 al 1947.
Tutti i nostri Autori sono animati da una profonda ispirazione religiosa, impegnati in una continua ricerca della verità e in un'appassionata attività di educatori ed insegnanti. Tutti sono accomunati dalla ricerca e dalla promozione di una «pace giusta», attraverso la modifica dei rapporti interpersonali e di classe sociale, delle modalità di far scuola o di svolgere attività di lavoro, delle stesse modalità di combattere, in nome dei grandi valori di verità, libertà e giustizia. Personalità profondamente convinte della naturale bontà dell'uomo, che va fatta riemergere senza ricorrere a strumenti di repressione e di violenza.
Si tratta di un ricco volume che offre motivi di riflessione su un tema di ricorrente attualità, come confermano le ripetute edizioni (la quarta riveduta ed ampliata nel 2007) succedute alla prima del 1993. Nella nota editoriale del volume lo stesso autore ne espone la configurazione costituita da un'introduzione e da sei capitoli che riguardano i suddetti Autori, seguiti da un'antologia di testi che mettono in evidenza alcuni aspetti salienti della posizione filosofica, religiosa, politica e pedagogica degli stessi.
Attraverso le loro parole Emilio Butturini si propone di delineare, come detto, il concetto di «pace giusta», concetto che peraltro ci richiama anche la Dichiarazione sulla cultura della Pace, adottata dalla Assemblea delle Nazioni Unite il 13 settembre 1999: «Le guerre hanno origine nella mente degli uomini e nella mente degli uomini vanno cancellate ed estirpate» (art. 1,1). Butturini sottolinea come il problema della pace tenda ad identificarsi per molti ancora con la questione dell’uso delle armi nucleari o con problemi legati al processo di modernizzazione di paesi come Cina o India, o con il discorso di sopravvivenza e di sicurezza sociale. Obiettivi questi certamente fondamentali, che però possono essere conseguiti non parlando più di «guerra giusta», ma -appunto- di «pace giusta».