Nell’occorrenza del ventesimo anniversario della morte del capitano Antonio Labruna, l’agenzia letteraria Bottega editoriale annuncia la prossima uscita di un libro su di lui.
Curato dal direttore della stessa Bottega editoriale, Fulvio Mazza, il volume conterrà, oltre che una significativa intervista alla figlia Taty Labruna, anche un’articolata appendice documentaria importante.
La storia d’Italia attribuisce a Labruna un ruolo di fondamentale rilievo nelle complesse ed oscure vicende degli ultimi cinquant’anni.
Meno noti sono i particolari di questa personalità in quanto la memoria pubblica è stata offuscata da molti equivoci.
La sua natura stessa di dirigente dei servizi segreti italiani ha, giocoforza, alimentato tale scarsa chiarezza. Scopo di questo libro è portare alla luce i fatti.
Senza volersi addentrare nel contenuto specifici del libro, si anticipa che tratteremo ovviamente del suo ruolo di principale artefice nella rivelazione del colpo di stato Borghese del 1970 e poi di aver salvaguardato il nostro stato repubblicano da altri tentativi eversivi degli anni successivi. Verrà messa a fuoco anche come si innesta su questo stesso filone l’episodio che lo condusse alla unica condanna per falso documentale.
La Storia talvolta si diverte a creare paradossi e il “caso Labruna” è un esempio emblematico. Come definire altrimenti la vicenda di un agente definito depistatore quando invece ha salvato lo stato da tentativi di sovversione?
Il capitano Labruna non ebbe altre condanne, ma la memoria collettiva glene attribuisce delle più disparate.
I documenti che verranno pubblicati faranno luce su un periodo del nostro Paese tra i più bui.