The Caponi Brothers presenteranno, in concerto martedì 21 maggio (ore 21) al Teatro Sannazaro di Napoli, “Swing & Soda”, titolo sia del tour che del loro disco d’esordio prodotto da MB Live Sounds. Si unirà al quintetto, ospite della serata, la voce di Marina Bruno.
Sonorità jazz e swing, tanta ironia e una spiccata predilezione per Maestri come Renato Carosone e Fred Buscaglione, capaci di tradurre in musica buonumore e positività. Sono i riferimenti principali della band campana che individua nella lezione di questi grandi protagonisti della scena musicale italiana il manifesto culturale che anima l’intero progetto avviato qualche anno fa dal pianista Giuseppe Di Capua. A partire dal nome scelto, The Caponi Brothers, evidente omaggio a Totò e Peppino e, seppure in maniera trasversale, agli irriverenti fratelli del Blues resi immortali dal regista John Landis.
Nelle punte delle dita parecchio jazz, si potrebbe dire per un quintetto che unisce insegnanti e allievi di alcuni tra i più importanti Conservatori del Meridione d’Italia - quello napoletano di San Pietro a Majella, il Cimarosa di Avellino, il Martucci di Salerno. Con Giuseppe Di Capua, in scena ci sono Domenico Tammaro, la voce del gruppo, Vincenzo Bernardo alla batteria, Gianfranco Campagnoli alla tromba ed al flicorno e Tommaso Scannapieco al contrabbasso (protagonisti, questi ultimi, degli Italian Jazz Players di Mario Biondi).
L’intero repertorio, spaziando tra i generi, rielabora grandi classici della musica italiana e americana. In scaletta brani celebri di Carosone (da “Torero” a “Tu vuò fa l’americano” a “O russo e ‘a rossa”), di Fred Buscaglione (“Eri piccola”, “Whisky facile” fino a “Buonasera signorina” nella sua versione del 1958), di Domenico Modugno (da “La donna riccia” del 1954 a “Io mammeta e tu” scritta nel 1955 con Riccardo Pazzaglia) ma anche evergreen come “Il pinguino innamorato” del 1940 portato al successo dal Trio Lescano, “Mambo italiano” scritto nel 1954 da Bob Merrill, cantato un po’ da tutti e lanciato in Italia da Renato Carosone nel 1955.
Gli anni ’50 influenzano gran parte della produzione dei Caponi Brothers che pure dedicano omaggi ad artisti del nostro tempo riproponendo grandi brani di Paolo Conte (come “Via con me”) e Vinicio Capossela (“Che coss’è l’amor”, fino alla delicata ballad “Ovunque proteggi”).