La ricchezza delle pecore", Alberico Bojano alla Biblioteca Safina di Gioia  Sannitica • Clarus

Domenica 21 dicembre, dalle ore 10.30, le Serre di Graefer nel Giardino inglese della Reggia di Caserta spalancano le porte alla storia e al mistero. L’appuntamento, con ingresso libero fino a esaurimento posti per tutti i visitatori del Museo muniti di biglietto/abbonamento alla Reggia di Caserta e gratuito esclusivamente dall’accesso di Puccianiello, via dei Giardini 62, catapulterà i visitatori alla fine del 1700, tra personaggi dell’epoca realmente esistiti e un oscuro enigma da risolvere.

L’iniziativa “Il Giardino inglese tra storia e magia” vedrà al centro della scena Philipp Hackert e Andrew Graefer. Il pittore della corte dei Borbone e l’esperto giardiniere, impegnato all’epoca proprio nell’allestimento di quell’angolo di Paradiso che è il Giardino inglese, sono infatti i protagonisti del thriller storico “Il pittore, il giardiniere e il fiato degli elfi. Misterioso intrigo dalla Reggia di Caserta ai monti del Matese” di Alberico Bojano, (Edizioni Spartaco, 2025) A conversare con l’autore sarà il direttore del complesso vanvitelliano Tiziana Maffei. Il dialogo sarà moderato da Nando Santonastaso, giornalista de Il Mattino.

Ed ecco che, come per incanto, in quelle stesse Serre di Graefer, costruite per ospitare la collezione di piante esotiche della regina Maria Carolina e rilanciate oggi più che mai nell’ambito della promozione del concetto di “museo verde” del Parco della Reggia come “atelier green”, pulsante anche di idee, il 21 dicembre, dalle 10.30, i personaggi storici riprenderanno vita pagina dopo pagina, per muoversi tra Caserta e il Matese. Hackert parte alla scoperta di nuovi scorci da immortalare nelle sue tele, Graefer è alla ricerca di essenze con cui arricchire il giardino. Ma a un certo punto Hackert scompare. Che fine avrà fatto? È stato vittima di un agguato? È stato rapito? È morto? Ai lettori il gusto di sciogliere il mistero.

Edizioni Spartaco ringraziano la dott.ssa Tiziana Maffei, direttore della Reggia, e il dottor Antonio Maisto, presidente di “Le Serre di Graefer” Scarl, per la realizzazione dell’evento.

Il libro “Il pittore, il giardiniere e il fiato degli elfi”

«Le parole, Andrew, le parole sono come il fiato degli elfi che vivono nelle foreste. Li avete visti, per caso? Eppure ci sono. Respirano. E i loro sospiri diventano nebbia del primo mattino».

Si avviò alla porta. Poi si volse di scatto: «Vado in qualche bosco qui attorno. Magari riesco a vederli, questi elfi di cui parlate».

«Non vi affannate a cercarli» sorrise il pittore. «Li avete già fatti nascere, proprio voi, nel giardino che allestite a Caserta».

Pennelli, essenze portentose, intrighi e veleni letali: il pittore Philipp Hackert e il giardiniere Andrew Graefer della corte dei Borbone protagonisti di un originale e affascinante thriller storico tra insospettabili rivoluzionari, fedelissimi alla corona, massoni. Fine Settecento. La storia si apre sul Giardino inglese in costruzione nella Reggia di Caserta. Qui avviene il primo incontro tra Graefer e Hackert: i due non si piacciono. Qualche anno più tardi, tuttavia, eccoli insieme in viaggio per ordine del re. Sono diretti a San Gregorio, il primo in cerca di piante con cui abbellire l’incantevole parco del complesso vanvitelliano e l’altro per dipingere scorci suggestivi del Regno di Napoli. Il clima del paesino montano è lugubre: il medico, lo speziale, il possidente e l’enigmatica gentildonna che li accolgono si muovono con ambigua cortesia tra un affresco segreto, una cena sfarzosa e i vapori di un antro alchemico. Hackert una sera scompare. Lo hanno ucciso? C’entra qualcosa il rampollo dei notabili locali, inaspettato giacobino? E Graefer si esporrà per salvarlo, fronteggiando uomini dal coltello facile?

Romanzo di fantasia, rigoroso nei riferimenti storici, ironico e stuzzicante, è animato da personaggi reali che incrociarono le proprie esistenze con quelle di Emma Hamilton, Horatio Nelson, Carlo Vanvitelli e la regina Maria Carolina. Anche palazzi, chiese e l’oscuro affresco sono reali, come i disegni del pittore. A suggerire che, forse, qualcosa è successo davvero.