
La situazione delle case di cura private accreditate della provincia di Caserta è arrivata a un punto critico. Il mancato pagamento della mensilità di ottobre, accompagnato dall’assenza di qualsiasi segnale risolutivo, ha spinto le segreterie provinciali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl a dichiarare lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente delle strutture convenzionate con la Asl di Caserta.
Secondo quanto denunciato dalle tre sigle sindacali in una nota indirizzata al Prefetto di Caserta, alla Direzione Centrale Unica Pagamenti SoReSa, alla Direzione Generale per la Tutela della Salute, all’assessorato regionale al Bilancio e alla Direzione Generale dell’Asl, si stanno registrando “gravi ritardi nell’erogazione delle rette mensili spettanti alle Case di Cura insistenti sul territorio della Asl di Caserta”. Ritardi che durano da ottobre e che, a oggi, non hanno trovato alcuna soluzione.
La mancata liquidazione delle spettanze alle strutture sanitarie si riflette direttamente sui lavoratori: circa 1000 operatori sanitari, tra medici, infermieri, oss, amministrativi, tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio e personale ausiliario. Senza un immediato intervento regionale, tutto il personale rischia di non ricevere né lo stipendio né la tredicesima.
Il quadro è reso ancora più pesante dal ruolo che le case di cura accreditate svolgono nella rete sanitaria provinciale. Dopo la chiusura totale o parziale degli ospedali pubblici di Capua, Santa Maria Capua Vetere, Teano e, in parte, Maddaloni (dove resta attivo solo il reparto di Medicina con 20 posti letto), le 13 case di cura private garantiscono oggi circa il 60% dei posti letto disponibili nel territorio casertano.
Alcune di queste strutture, inoltre, assicurano attività assimilabili all’emergenza-urgenza, con pronto soccorso annesso, coprendo vuoti determinati dalla riduzione dei servizi ospedalieri pubblici negli ultimi anni.
Le cliniche accreditate risultano essere:
– S.Anna s.r.l. – Clinica S. Anna, Caserta
– Clinica Villa del Sole S.p.A., Caserta
– Villa Fiorita Aversa S.p.A., Aversa
– Alba Clinica S. Paolo s.r.l., Aversa
– Villa Fiorita S.p.A., Capua
– Casa di Cura San Michele s.r.l., Maddaloni
– Pineta Grande S.R.L. – La Nuova Domiziana S.p.A., Castel Volturno
– Minerva S.p.A. – Casa di Cura Santa Maria della Salute, Santa Maria Capua Vetere
– ATHENA – Casa di Cura Villa dei Pini S.p.A., Piedimonte Matese
– Casa di Cura Villa Ortensia del Centro Medico Cales s.r.l., Capua
– Ge.I.S. s.r.l. – Villa degli Ulivi, San Leucio
– Villa delle Magnolie RE.RI.F. srl, Castel Morrone
– Clinica Padre Pio s.r.l., Mondragone
Il segretario provinciale della Cisl Fp Caserta con delega alla sanità, Nicola Cristiani, parla di una situazione “gravissima”, considerando l’impatto che l’eventuale blocco degli stipendi avrebbe non solo sul personale ma sull’intera rete assistenziale del territorio.
Cristiani annuncia anche la linea del sindacato:
«Come Cisl chiederemo al nuovo governatore della Campania di intervenire immediatamente. Se i fondi non verranno sbloccati, migliaia di operatori resteranno senza tredicesima e senza stipendio. In assenza di risposte concrete, saremo costretti alla proclamazione dello sciopero insieme a Cgil e Uil».
Le tre organizzazioni sindacali chiedono l’immediata erogazione delle mensilità arretrate alle strutture accreditate e una soluzione stabile che eviti il ripetersi di questi ritardi, che generano incertezza tra i lavoratori e rischiano di compromettere la continuità dell’assistenza sanitaria provinciale.
In attesa di un riscontro urgente, resta aperto lo stato di agitazione e si prepara una stagione di mobilitazione che potrebbe avere ripercussioni su tutta la rete sanitaria casertana.

