Lunedì scorso, 17 marzo 2025, il vescovo di Aversa mons. Angelo Spinillo ha incontrato i rappresentanti degli studenti dell’IC “Don Diana” di Casal di Principe, aprendo il tempo del “fare memoria” di don Peppe Diana, che avrà il suo momento culminante nella celebrazione del 19 marzo alle 7.30 del mattino.

Il vescovo aveva personalmente richiesto l’incontro alla DS Carla Cantelli, che, con gioia, aveva aderito alla proposta, accogliendolo con parole di gratitudine e assicurando la piena collaborazione dell’Istituto da lei diretto, perché la memoria di don Peppe Diana sia concretamente e utilmente rinnovata a beneficio dell’intera comunità territoriale negli anni a venire.

I piccoli della primaria hanno chiesto al vescovo di parlare loro di “don Peppino”, cui la loro scuola è intitolata, come persona e come sacerdote. I rappresentanti degli studenti della secondaria, gli hanno, invece, rivolto domande stimolanti e profonde, rifacendosi alla lettera ai fedeli del Natale 1991 “Per amore del mio popolo, non tacerò”, scritta da don Peppe con gli altri sacerdoti del territorio, e alla lettera pastorale “Per amore…sentinelle e profeti”, elaborata da mons. Spinillo nel 2019, a 25 anni dall’assassinio di don Peppe.

Il vescovo ha presentato ai ragazzi la figura del giovane sacerdote come animato da una viva, inquieta ricerca di fede, contemporaneamente proteso alla ricerca delle vie migliori per il bene della comunità. Egli ha espresso apprezzamento per la via intrapresa nella scuola in cui le classi s’impegnano, con responsabilità diretta degli studenti, a “essere comunità”, il che significa, nelle parole del vescovo, “essere attenti gli uni agli altri, guardare al bene delle persone, innanzitutto alla loro vita. E questa è la via che davvero don Peppe avrebbe desiderato per tutti”.

Le domande poste al vescovo lo hanno portato a sottolineare punti di grande rilevanza del messaggio riconducibile alla testimonianza resa da don Peppe: che i cristiani devono mirare a essere “segno di contraddizione” nelle vicende del mondo; che “l’amore è incontro vero con la vita”; che solo “la verità ci fa liberi”.

Infine, come domanda “scomoda”, i ragazzi hanno chiesto se, dopo oltre 30 anni, possa ancora essere utile ricordare don Peppe Diana. Il vescovo ha risposto che il sacrificio di don Peppe è e resterà sempre: “una chiamata a superare la rassegnazione alla prepotenza e all’illegalità, un incoraggiamento a sviluppare un’unità d’azione orientata al bene comune”.

Nell’ora o poco più, trascorsa con mons. Spinillo, gli studenti dell’I.C. don Diana si sono riproposti come possibili protagonisti di una grande storia di rigenerazione del territorio, ancora in gran parte da scrivere.