Sono partiti ieri, fra le preoccupazioni dei cittadini per il rischio dell’abbattimento degli alberi ad alto fusto, i lavori per la creazione della pista ciclabile in Viale Beneduce, che si collegherà con quella (di cui ancora non abbiamo segnaletica) intorno al Macrico e quella che costeggia via Gallicola.
Negli scorsi mesi, come Caserta Decide, ci siamo attivati conoscere il progetto esecutivo di questi lavori, non essendo presente nell'Albo pretorio del Comune. A maggio abbiamo presentato un'interrogazione (ancora non discussa) e, a luglio, un accesso agli atti a cui ancora non abbiamo ricevuto risposta. Il solito atteggiamento a cui ci ha abituati l’Amministrazione Marino: i documenti e i progetti dei lavori pubblici sono perennemente segreti, in violazione di qualsiasi norma di trasparenza e partecipazione della comunità nelle scelte strategiche e trasformative della città. Sappiamo che il progetto di fattibilità con cui l’Amministrazione ha vinto i fondi necessari all’opera, è diverso da quello che si sta realizzando: ci chiediamo, dunque, dove sono le varianti di progetto approvate? Perché non sono pubbliche e visionabili dai cittadini? Perché vengono negate risposte alle nostre richieste di accesso agli atti impedendo il diritto al sindacato ispettivo, prerogativa fondamentale dell’attività della minoranza?
Ieri e stamattina ci siamo recati al cantiere per chiedere informazioni: gli operai ci hanno confermato che non ci sarà l’abbattimento di alberi, cosa confermata poi dall’Amministrazione stessa con un post su Facebook.
Se da un lato la notizia ci rassicura, dall'altro non possiamo assolutamente ritenerci soddisfatti: mancano ancora all’appello i progetti esecutivi e sul cantiere è totalmente assente la cartellonistica obbligatoria del progetto. Ancora una volta, questa Amministrazione nella totale assenza di confronto e dibattito democratico, anche per la realizzazione di un’opera così importante, riesce creare malumori diffusi.
In questa città, del resto, siamo stati abituati a progetti in cui, in nome del cemento e dell’asfalto, sono stati sacrificati alberi e verde, come nel caso di Piazza Suppa a Tuoro.
Quanto dobbiamo aspettare prima di poter visionare i progetti delle opere che stanno trasformando la nostra città?
In ogni caso rimarremo vigili: il sacrificio del verde pubblico non è più ammissibile.