Nasce la rete degli Ordini degli Architetti PPC delle province attraversa t e dal percorso della Via Appia- Traiana, tra i fondatori anche gli architetti PPC di Terra di Lavoro guidati da Raffaele Cecoro.
All’indomani della ufficializzazione, avvenuta lo scorso 27 luglio a Nuova Delhi, nell’ambito della 46° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, dell’iscrizione del sito “Via Appia. Regina Viarum” nella Lista dei beni UNESCO, sessante simo sito in Italia, i presidenti degli ordini degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori delle province di Roma, Latina, Caserta, Benevento, Avellino, Potenza, Matera, Taranto, Brindisi, Bari, Barletta- Andria- Trani e Foggia, hanno inteso costruire una rete attraverso la quale, con voce unica, intervenire per svolgere un ruolo fattivo nella fase che si è aperta, con l’attuazione del piano di gestione presente all’interno del dossier di candidatur a, della valorizzazione e della patrimonializzazione dei beni richiamati, degli strum e nti informativi sul tracciato e lungo esso, della coniugazione da cercare fra la progra m m a zione riguarda n t e l’Appia e i diversi strume nti urbanisticoterritoriali, del turismo, della tutela del paesaggio, della promozione e dei possibili esiti di sviluppo socio- economici dei territori interess a ti dall’antico tracciato viario, partendo da progetti di restauro e riqualificazione dei tanti beni presenti lungo lo stesso. “Il riconoscimen to della Via Appia come bene Unesco va al di là delle sia pure importantissime evidenze archeologiche e tiene conto e testimonia la valenza dei tanti beni storico- artistici, architettonici, paesaggistici e naturalistici, immateriali, presenti, quali segni identitari, lungo l’intero tracciato. Il primo passo, per dare un supporto istituzionale a queste iniziative, sarà la richiesta al MIC per la sottoscrizione di un protocollo di intesa. Si suggerirà pure di individuare il soggetto giuridico più idoneo a coinvolgere tutti i protagonisti della designazione, magari un’associazione, che coordini le attività a livello territoriale previste nel piano di gestione”, dichiara Cecoro, president e degli Architetti PPC della provincia di Caserta . Come riportato in un comunicato del Ministero della Cultura, che, per la prima volta, ha direttam e n t e proposto questa candidatu r a, lo sforzo dovrà essere teso a “rafforzare il senso di comune apparte n e nza; generar e consapevolezza condivisa sulla responsabilità collettiva della tutela del bene e sulle opportunità di sviluppo che il riconoscimento UNESCO può generar e; configurar e una governa nce adeguat a alla dimensione CORSO TRIESTE, 33 - 81100 CASERTA TEL. 0823 321072 - 0823 326565 FAX 0823 357784 PEC archcaser t a@p e c.a ru b a.it territoriale e al caratte r e seriale del sito, che risponda alla necessità di raccorda r e le aspettative e le istanze dei tanti attori coinvolti”. L’Appia, concepita inizialmente come collegam e nt o rapido di trasporto militare, divenne ben presto via di grandi comunicazioni, fondame n t ale testa di ponte verso la Grecia e l’Oriente e, man mano che lo Stato romano si estendeva, verso tutti i territori affacciati sul Mediterr a n e o. Un’opera non solo di rilevante valore architettonico e ingegne ristico, ma strum e nto ineguagliabile di diffusione della civiltà urbana e di inclusione e confronto culturale e sociale fra popolazioni di diversi e lontani luoghi. Per la sua rilevanza, anche come prima via pubblica di quell’esteso sistem a di comunicazione realizzato dai Romani, la Via Appia fu insignita già in antico di molti appellativi, quali insignis, nobilissima, ma, soprattutto, regina viarum, appellativo che l’accompa g n a oggi nella designazione. La candidatur a ha compreso sia il tracciato della Via Appia, iniziato dal censore Appio Claudio nel 312 a.C., che quello della variante voluta dall’imperator e Traiano, la Via Traiana, che si distaccava dalla prima a Benevento e raggiungeva come l’altra il porto di Brindisi, proiettan dosi verso il Mare Adriatico e l’Oriente.