Presentata la stagione teatrale 2024/2025 del Teatro Comunale 'Costantino  Parravano' di Caserta - Gaeta

Promuovere cultura e identità, intrattenere, creare connessioni umane e partecipazione, sono aspetti fondamentali che caratterizzeranno la stagione teatrale 2024/2025 del Teatro Comunale “Costantino Parravano” di Caserta, a cura del Teatro Pubblico Campano, composta da undici spettacoli, che andranno in scena a partire dal prossimo mese di novembre fino ad aprile 2025.

«Il Teatro Pubblico Campano – sottolinea il Direttore Alfredo Balsamo – è orgoglioso delle proposte culturali presentate al Teatro Comunale in questi anni, ma è ancor più soddisfatto dell’importante risposta del nostro pubblico. Tanti spettacoli di grande successo sono stati allestiti e hanno debuttato in prima nazionale sulle tavole del Massimo cittadino. Il Teatro Pubblico Campano è stato vicino all’amministrazione, nostra partner, realizzando una serie di lavori per rendere il Parravano sempre più una Casa della cultura, dell’intrattenimento e luogo di accoglienza per la Città con il Caffè Letterario, che ha visto alternarsi scrittori, artisti e intellettuali”.

Un incontro di generi e stili che vedrà protagonisti attori del panorama teatrale nazionale, tra i quali Massimiliano Gallo, Alessio Boni, Enrico Guarnieri, Silvio Orlando, Lino Musella, Andrea Pennacchi, Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, Massimo De Matteo dar voce e ospiterà spettacoli e riletture firmati da registi quali Pablo Remón, Ivan Cotroneo, Marco Baliani, Guglielmo Ferro, Claudio Greg Gregori, Lamberto Lambertini, Roberto Aldorasi e Marcello Prayer, che porteranno in scena testi di autori tra cui Eduardo De Filippo, Eduardo Scarpetta, Giovanni Verga, Francesco Niccolini, W. D. Home, M. G. Sauvajon.

«Siamo davvero soddisfatti – dichiara il Sindaco di Caserta Carlo Marino – del cartellone della nuova stagione teatrale. Anche quest’anno siamo in presenza di un’offerta culturale di primissimo livello, con artisti importanti che garantiranno spettacoli di vario genere, ma sempre di grande qualità. Il nostro Teatro Parravano è ormai da tempo un riferimento per la cultura della nostra regione. Come Amministrazione puntiamo con decisione a un’ulteriore crescita di questa struttura, facendola vivere non solo durante la stagione teatrale ma tutto l’anno. La cultura è un elemento importantissimo per la crescita e lo sviluppo della società, nonché un valore fondamentale alla base dell’azione della nostra Amministrazione».

La programmazione prenderà il via, venerdì 8 novembre, con Biagio Izzo in L’arte della truffa, di Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli e Augusto Fornari, che firma anche la regia, in scena Carla Ferraro, Roberto Giordano, Arduino Speranza, Ciro Pauciullo e Adele Vitale. Una commedia brillante, che tra momenti paradossali, comici ed emozionanti ci farà assistere ad una truffa a fin di bene.

Da venerdì 29 novembre sarà la volta di Tavola tavola, chiodo chiodo uno spettacolo di e con Lino Musella, che firma il progetto con Tommaso De Filippo tratto da appunti, articoli, corrispondenze e carteggi di Eduardo De Filippo.

L’attore, affiancato in scena dal maestro Marco Vidino, dà voce e corpo alle parole delle lettere indirizzate alle Istituzioni, al discorso al Senato, agli appunti, ai carteggi relativi all’impresa estenuante per la costruzione e il mantenimento del Teatro San Ferdinando.

È un classico feuilleton dove i personaggi si muovono algidi ed eleganti su una scacchiera irta di trabocchetti L’anatra all’arancia di W. D. Home e M. G. Sauvajon, con Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, regia di Claudio Greg Gregori, che sarà in scena da venerdì 6 dicembre.

Peppe Barra, di nuovo con Lamberto Lambertini, riporta in scena, da venerdì 13 dicembre, una nuovissima edizione de La cantata dei pastori, per offrire all’affezionatissimo pubblico, affiancato da Lalla Esposito, sorprese continue, colpi di scena imprevisti, risate irrefrenabili e lacrime di commozione.

L’arte della coreografa ed ex ballerina classica Silvia Gribaudi scivola leggera tra danza, teatro e circo in Graces spettacolo ispirato alle tre Grazie di Antonio Canova, con i danzatori Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo, da venerdì 10 gennaio.

A dieci anni dalla nascita, dopo I Duellanti e Don Chisciotte, il Quadrivio, formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, anche interprete, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, riscrive e mette in scena l’Iliade, da venerdì 24 gennaio, per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre.

Saranno Massimiliano Gallo e Fabrizia Sacchi i protagonisti, da venerdì 14 febbraio, di Amanti commedia in due atti, scritta e diretta da Ivan Cotroneo, sull’amore, sul sesso, sul tradimento e sul matrimonio, sulle relazioni di lunga durata e sulle avventure a termine, sul maschile e sul femminile.

Andrea Pennacchi porterà in scena, da venerdì 21 febbraio, Arlecchino? scritto e diretto da Marco Baliani, affiancato da Marco Artusi, Maria Celeste Carobene, Miguel Gobbo Diaz, Margherita Mannino, Valerio Mazzucato, Anna Tringali. Un allestimento che farà, forse, sussultare i tanti Arlecchini che nel tempo hanno fatto grande questa maschera della commedia dell’arte.

Da venerdì 7 marzo Enrico Guarneri e Nadia De Luca saranno in scena per Storia di una capinera di Giovanni Verga, regia di Guglielmo Ferro. La vicenda si concentra su un unico nucleo narrativo: la storia della povera Maria, raccontata attraverso le lettere che scrive ad una compagna di convento.

È una donna dalla doppia personalità, timida e timorata di Dio, ma anche, intimamente, estrosa, ribelle e volitiva ’Na Santarella di Eduardo Scarpetta, da venerdì 28 marzo nell’adattamento e regia di Claudio Di Palma, con Massimo De Matteo e con Giovanni Allocca, Chiara Baffi, Marika De Chiara, Angela De Matteo, Carlo Di Maro, Luciano Giugliano, Valentina Martiniello, Peppe Miale, Sabrina Nastri, Federico Siano.

A chiudere la programmazione, da venerdì 11 aprile, sarà Silvio Orlando in Ciarlatani, testo e regia di Pablo Remón, con Francesca Botti, Francesco Brandi, Nina Pons
Una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione.