Reggia di Carditello reale tenuta dei Borbone San Tammaro

Oggi si porrà ascolto, come dovrebbe essere ogni giorno, al grido della Terra, sempre più simile al lamento di un malato terminale. Così almeno ci appare il Pianeta azzurro, per la rottura del suo magico equilibrio, fonte di vita e miracolo di bellezza.

Tante parole amare oggi si leveranno, per dire della disarmonia tra l’uomo, primo responsabile di tutto ciò, e il grande libro della natura. Va detto, però, che, almeno nella dimensione locale, non sempre gli uomini si rivelano ciechi e sordi. Tante le pagine, che raccontano tutt’altro e oggi abbiamo bisogno di partire proprio da queste, per ritrovare la via di un riequilibrio orientato alla vita. Perciò, queste pagine non vanno lasciate ingiallire.

Una di queste, bella e preziosa è quella scritta nel nostro territorio, qualche secolo fa, quando la visione illuminata del potere seppe mettere in dialogo i bisogni del popolo con le risorse della terra. Il territorio, che definiamo come “Carditello e i Regi lagni” è stato esempio di sapiente lungimiranza e fonte di ammirazione in tutta Europa. Poi, pian piano, si è persa la strada, fino allo sperpero orrendo di tutto ciò e allo strazio del Real Sito, in un territorio ormai sfigurato dall’incuria e da logiche di potere intrise di connotazioni criminali.

Ma il Real Sito e i Regi Lagni sono un “luogo del cuore”. Questo rilevò il ministro della Repubblica, che operò l’acquisizione del bene allo Stato. A determinarlo a quel passo, a suo dire, fu la fiducia che la rete di affetti, che aveva saputo difenderlo nel momento più buio, avrebbe poi saputo farlo rivivere del respiro della gente, ad esso legata per il vissuto e la memoria di generazioni.

Questo cammino avviato va ripreso e rafforzato, perché quella comunità di affetti e di competenze, che costituisce la vera ricchezza e originalità di “Carditello e i Regi Lagni” possa finalmente prendere forma nella dimensione partecipativa ancora incompiuta, che sola potrà garantirne il futuro, che merita e che è nei nostri cuori.

Questo il nostro auspicio, con la promessa di un rinnovato impegno, in linea con i principi ispiratori della Carta di Carditello, che hanno saputo unire energie volontarie e presidi istituzionali con obiettivi ben definiti, primo tra tutti l’attesa costituzione dell’Osservatorio ambientale “Stefano Tonziello”.

Ci appelliamo a quanti amano il nostro territorio e hanno sempre contribuito a promuoverlo, perché la Carta di Carditello venga fattivamente rilanciata per la crescita partecipata del Real Sito di Carditello, per la rinascita dei Regi Lagni come “Giardini d’Europa”

I sottoscrittori non istituzionali della Carta di Carditello