20 anni di Fiesta, vent'anni di me, della mia carriera, della mia partenza. Tutto nasce nel 2003 quando per la prima volta concepisco uno spettacolo non più da stand up comedy, ma uno show di origine teatrale.
Mi chiamavano ''pazzo'' quando per la prima volta toccai con il mio piede una tavola del palcoscenico. ''Un linguaggio troppo popolare che non si addice all'istituzionalità e a una logica teatrale'' mi dissero.
Ma la lingua napoletana si era contaminata con l’underground e il cabaret, che immaginavo funzionasse per la mia comicità, era più vicino ad Harlem e al Bronx che a Posillipo. Una rivoluzione accadde.
Inizialmente lo spettacolo fu accolto con scetticismo, ma nel giro di poche ore, non giorni, divenne un fenomeno che mi invase, uno tsunami di affetto che invase le strade, i vicoli, le piazze salendo oltre Posillipo e conquistando l'Italia, non potevo crederci.
A fine tournée mi ritrovai in un sogno napoletano di mezz'estate. Le avventure dello scugnizzo ''Tatore'' che con il suo ''mezzo'' era protagonista di scene di vita mirabolanti.
I tormentoni e soprattutto un monologo improvvisato: l'ultima cena di Gesù. Un pezzo per i miei fan diventato iconico.
Oggi sentivo l’esigenza e soprattutto la voglia di festeggiare e celebrare insieme al pubblico questo mio, anzi nostro spettacolo, perché letteralmente condiviso con la gente. E riportarlo in una veste nuova senza tradirne però gli aspetti comici che lo aveva contraddistinto.
Come allora, ritorno a collaborare con Francesco Albanese, che ne fu complice e sodale di quel progetto avvincente. Ci saranno sorprese, novità, ma assicuro che resterà intatta l’esplosione comica, il divertimento irriverente e la voglia di ricordare anche un periodo che ci vedeva sicuramente più giovani, spensierati e liberi da tante preoccupazioni.
In poche parole FIESTA IS BACK… CIOÈ… È TURNAT’!!!