Una mozione forte quella depositata dai consiglieri di opposizione del Comune di Caserta Maurizio Del Rosso, Alessio Dello Stritto, Fabio Schiavo, Elio di Caprio e Donato Aspromonte, che guarda ad un aspetto che finora non era stato preso in considerazione: la destinazione della struttura Ex Omni di Viale Beneduce a Caserta, quale Casa del Sociale per le 30 associazioni che vi afferiscono.
“Sappiamo bene che la Casa del Sociale dedicata a Mamadou Sy e gestita dalla rete di associazioni, diventerà un punto di riferimento per la comunità dei migranti e dei rifugiati”, spiega l’avvocato Del Rosso.
“E’ ovvio che l’ex Omni diventerebbe ben presto un secondo Sportello per l’immigrazione, considerato l’impegno dell’ex Canapificio nella tutela e nell’assistenza dei migranti e rifugiati anche nelle pratiche amministrative.
Riteniamo che la struttura dell’ExOmni non solo non si presti staticamente ad ospitare le migliaia di giovani che attraversano il territorio cittadino in alcune occasioni di ritrovo, organizzate proprio dall’Ex Canapificio, ma il flusso di giovani proveniente dalla provincia e che dalla stazione di Caserta si muoverebbe verso viale Beneduce, creerebbe nel centro cittadino un sicuro problema di ordine pubblico.
Viale Beneduce, circondata da scuole (proprio dinanzi al palazzo ex Omni e’ prevista la realizzazione di un nuovo plesso scolastico) in quanto arteria di collegamento cittadino, rischierebbe il collasso, tenuto conto dell’imponente attrattiva che le attività dell’ex canapificio generano.
Per tutti questi motivi crediamo che la location individuata dal Comune di Caserta mal si presti a tutte queste attività. La scelta dell’amministrazione di destinare un palazzo nel centro di Caserta a tale finalità in effetti desta non poche perplessità anche ai residenti della zona, peraltro non ascoltati in vista di questo cambiamento.
Il centro cittadino in definitiva potrebbe non essere pronto al flusso di gente a cui e’ rivolto il servizio dell’Ex Canapificio.
Chiediamo quindi all’amministrazione comunale di individuare, esclusivamente per l’attività svolta dall’Ex Canapificio, una sede diversa dove espletare la lodevole attività umanitaria e di integrazione, evitando così le problematiche previste”, ha concluso il Consigliere Del Rosso