Figurano anche un sindaco sannita e un commercialista di Torre Annunziata, già noto alle Forze dell'ordine, tra gli undici indagati ritenuti dalla Procura e dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli coinvolti nella maxi frode da 150 milioni di euro messa a segno nel settore della commercializzazione degli idrocarburi.
Al sindaco, Tommaso Nicola Grasso, di Campoli del Monte Taburno, uno degli amministratori di fatto della Petrolifera Italiana, la società al centro della frode ritenuta collegata ai clan Formicola e Silenzio, viene contestato dagli inquirenti il reato di trasferimento fraudolento di valori in particolare di avere ceduto fittiziamente parte del proprio patrimonio immobiliare ai figli minorenni al fine di eludere i sequestri.