In corso a Vitulano fino al 5 novembre la Sagra della Castagna e del  Pecorino Vitulanese, occasione per cambiare approccio nelle politiche per  le aree interne e di montagna | CancelloedArnoneNews
La montagna non più vista come territorio in crisi dove occorre intervenire, bensì luogo centrale di grandi opportunità di sviluppo per creare reddito per gli agricoltori, gli allevatori e gli altri attori delle filiere rurali.
È con questo approccio innovativo che la Cia Agricoltori Italiani di Benevento e della Campania, il Comune di Vitulano e la proloco Camposauro, che da 30 anni organizzano questo evento, hanno ideato l’edizione 2023 della Sagra della Castagna e del Pecorino Vitualanese che si tiene a Vitulano dal 1° al 5 novembre.
 
Importante il convegno proposto da Cia Benevento domani, 3 novembre alle ore 10,30. Nel convegno si approfondirà il tema del pecorino Vitulanese e i terrà presso il salone comunale in piazza SS. Trinità. A parlarne saranno: Raffaele Scarinzi, sindaco di Vitulano, Pasquale Spitaletta, direttore Cia di Benevento, Antonella Gramazio, dirigente Ipsar “Le Streghe” di Benevento ed Ettore Varricchio, docente di Qualità e tecniche delle produzioni Alimentari al Dipartimento di Scienze e Tecnologia dell’Università di Salerno, coordinatore del progetto sul Pecorino Vitulanese.
 
“Finalmente una sagra che impone e cambia l’approccio nell’affrontare le strategie e le politiche per le aree interne e di montagna- sottolinea il presidente di Cia Campania, Raffaele Amore.
 
La montagna territorio di opportunità
 
La sagra è strutturata in modo che in tutto il centro storico di Vitulano si snodano stand enogastronomici, stand vendita di prodotti tipici e di artigianato locale. Ma non solo. Sono presenti in diverse strutture di rilevanza storica veri e propri laboratori del gusto, ma anche sale dedicate alle bellezze naturali delle foreste presenti sulla montagna: favolosa è la foresta di faggi con i suoi colori.
 
Una faggeta ricca di storia. Infatti, secondo alcuni studi recenti sembra che il faggio fu coltivato in purezza sul Taburno Camposauro per la prima volta ad opera dai fenici per ottenere legno per le proprie imbarcazioni, attesa anche la vicinanza del porto fluviale di Capys (Capua), capitale della dodecapoli dell’Etruria meridionale: una storia affascinante di integrazione pacifica tra il polo campano (che fu chiamato sannita solo dai romani) e gli altri popoli del Mediterraneo.
 
Altri locali del centro diventano veri e propri musei che raccontano del marmo di Vitulano (marmo utilizzato per la Reggia di Caserta e per il Cremlino). Rilevante la presenza di volontari e soprattutto il grande impegno della pro loco Camposauro che ha organizzato guide, animatori. L’evento punta a legare e proporre la fruizione del territorio nei diversi periodi dell’anno.
 
La montagna ricchezza di prodotti e luogo turistico
 
La Cia – Agricoltori Italiani di Benevento e della Campania è presente con un vero spazio fiera all’interno dell’evento con aziende che vendono prodotti tipici e angolo degustazione con cucina attrezzata. Inoltre, con il continuo sviluppo del “laboratorio delle idee” la CIA con la corale san Menna ha coinvolto direttamente gli agricoltori dove sono state recuperate ricette storiche di dolci alle castagne e riproposte.
 
Un’occasione in più per ricordare che la comunità dei borghi di montagna è pronta ad accogliere ed a mostrare le ricchezze del proprio territorio.