Giovedì 7 marzo alle 10,00 sarà presentato a San Michele di Serino un importante volano attrattivo per il territorio oltre che una emozionante ricostruzione storica e di memoria: la riproduzione in scala di come era il paese prima del terremoto del 1980.
L’appuntamento con chi desidererà essere presente all’evento, è nella parte antistante del Comune di San Michele, subito dopo la Santa Messa prevista per le ore 10.00.
Progetto e realizzazione del manufatto della grandezza di 6mt x 4mt circa, sono stati a cura della Cooperativa Sociale “Laboratorio dei Pensieri Scomposti arl con sede a Salerno, vincitori di un bando pubblico datato inizio 2023. Per l’occasione è stato allestito un gazebo in una piazza attigua al Comune di San Michele, gazebo che accoglierà la “maquette” in modo protetto e permanente.
Rosanna Giannino, la responsabile del progetto, ha raccontato le varie fasi della realizzazione, descrivendola come un cammino lungo quasi 18 mesi. La prima fase, quella di preparazione con la raccolta delle informazioni e delle documentazioni di ogni tipo, tutte precedenti al sisma che aveva colpito nel 1980 il paese di “San Michele di Serino”. Una attività senza sosta, a volte profonda a volte attenta e minuziosa, portata avanti sia dal punto di vista fotografico che da quello delle planimetrie esistenti. E’ stato fatto finanche un lavoro legato alla raccolta dei ricordi descritti da chi “c’era” e da chi ha voluto e saputo raccontare.
Ne è uscito un enorme “insieme di dati”, subito posizionati in un ordine programmato tale da poter iniziare il lavoro artigianale di ricostruzione in scala, cercando di essere, nel percorso, il più vicini possibile alla realtà del tempo. Il lavoro è stato meticoloso ed ha tenuto fede fino alla fine alla logica di quello che era… UNA RICOSTRUZIONE STORICA.
Cosa vuol dire. Vuol dire una forte attenzione alle strutture, alle armonie, ai particolari storici, ai piccoli ricordi del tempo senza tralasciare la corretta ubicazione delle caratteristiche peculiari. Vuol dire distaccarsi da alcuni particolari tipici delle rappresentazioni eccessivamente piene di “oggetti” per sviluppare una lettura ed una dimensione meno emotiva ma più fedele ed introspettiva.