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In merito all’incendio dei rifiuti che si è sviluppato nel comprensorio militare di Persano e che ha destato giusta preoccupazione nelle popolazioni locali è opportuno fare alcune osservazioni: i rifiuti che sono stati oggetto di incendio sono stati classificati con il codice CER 191212 , cioè rifiuti residuati dalla lavorazione meccanica della raccolta differenziata.

I rifiuti, di rientro dalla Tunisia, a quanto ci risulta, erano già stati analizzati dall’ARPA UMBRIA su incarico della Magistratura, che li aveva classificati con il codice CER 191212; gli stessi erano allocati all’interno di container e dopo la classificazione da parte dell’ARPA UMBRIA erano stati dissequestrati e restituiti alla Regione Campania, affinchè la stessa espletasse una gara per lo smaltimento. Il dissequestro è avvenuto più di 1 anno fa per cui si era in attesa dell’espletamento della gara e dell’assegnazione all’aggiudicataria. Ora che all’interno di un’area militare strettamente controllata si possa sviluppare un incendio è cosa che francamente lascia perplessi e suscita non pochi dubbi; la circostanza che i rifiuti erano stati identificati con l’attribuzione del codice relativo e successivamente dissequestrati chiaramente sta a significare che non vi erano interessi particolari a farli scomparire (il 191212 è un rifiuto che non può essere considerato pericoloso). Certo è che vi sono grosse responsabilità per quello che è avvenuto: i fumi e le ceneri prodotti dall’incendio indipendentemente dalla tipologia del rifiuto hanno generato immissione di diossina e polveri nell’atmosfera, sicuramente dannosi. Perché i rifiuti a distanza di oltre un anno dal dissequestro non sono stati avviati allo smaltimento? E in questo secondo noi grosse responsabilità vanno attribuite alla Regione Campania. Altra responsabilità va attribuita alla mancanza di presidi antincendio che sarebbero dovuti entrare immediatamente in funzione,cosa che non è stata (chi gestisce l’area all’interno del Comprensorio). Ed infine si ribadisce che quanto èavvenuto , ove mai fosse stato un atto doloso, sta a dimostrare che in una zona dove è fatto divieto assoluto a persone non autorizzate di entrare è facile accedere. Episodi come quello avvenuto vanno scongiurati nel modo più assoluto perchè oltre a generare giusta preoccupazione nelle popolazioni denotano l’incapacità di gestire in modo appropriato sia le aree ove vengono stoccati i rifiuti che l’incapacità di espletare in modo rapido le gare per lo smaltimento degli stessi.