Salerno, al via la rassegna Cantina&Cultura da Cantina Verace

Terzo appuntamento per Cantina&Cultura, il format che Cantina Verace (via Antonio Maria De Luca 4, Salerno) ha inaugurato per fondere insieme la cultura e l'enogastronomia.

Cantina Verace, come suggerisce il nome stesso, nasce dall’unione di due differenti mondi: quello elegante e raffinato dei vini - con una cantina che offre una selezione di oltre 150 etichette- e quello genuino e “verace” della cucina popolare salernitana, curata e rivisitata dallo chef Roberto Accarino proveniente dall’Accademia Niko Romito. Un locale intimo nel cuore della città, il punto in cui vini ricercati e cucina tradizionale s’incontrano.

Mercoledì 22 febbraio, alle 19 toccherà a PIERA CARLOMAGNO discutere di “Il taglio freddo della luna” (Solferino) con il giornalista Davide Speranza. Gli ultimi istanti di quiete, l’ultimo lampo di spensieratezza: è l’inizio del pranzo di fine estate che Marina Pietrofesa Cortese, matriarca ottantenne, ha imbandito per la famiglia, in uno degli eleganti lidi della costa ionica lucana. Certo è strano che Wlady, nipote prediletto di Marina, non sia arrivato, ma la sua assenza è solo un’increspatura nell’atmosfera dorata che avvolge quella famiglia di antichi latifondisti. Ben diversa la giornata di Viola Guarino, chiamata ad analizzare una scena del crimine che sembra una quinta teatrale: il professor Vittorio Ambroselli ucciso come Marat nella vasca da bagno della sua casa ricca di opere d’arte. Uno come Ambroselli, riflettono gli inquirenti, tra cui l’affascinante sostituto procuratore Loris Ferrara, poteva avere molti nemici: era il fisico della Fossa Irreversibile in cui, a pochi chilometri da lì, negli anni Cinquanta, erano state nascoste le scorie nucleari americane. E quando viene a galla la relazione di sua figlia diciassettenne, Ginevra, con il giovane Wlady – la cui assenza comincia ad assumere i contorni di una scomparsa – i due casi appaiono inequivocabilmente collegati. La soluzione si trova solo nel presente o in un passato che, come le scorie nucleari, è sepolto nelle profondità della colpa? L’ultima estate dell’innocenza: un evento, un’esperienza, un topos che per i protagonisti di questa storia torna e si ripete come una maledizione.

Ingresso libro con prenotazione obbligatoria allo 089965161.