SI PRESENTA LA XXXIV RASSEGNA DEL TEATRO DEI BARBUTI: UN PALCOSCENICO DI  STELLE - il Giornale di Salerno .it

"Tu che tra le ombre sveli e nascondi, specchio d'argento, ora lontana, ora vicina al mio firmamento – spiega Marco Vecchio - sono i versi del mio Pierrot, una canzone che ho scritto, pensato e dedicato alla luna, la scala d'oro dei funamboli da cui il titolo di questo teatro canzone.

Uno spettacolo che attraversa il suono e il colore, per me sinonimi, due volti o espressioni di una voce interiore! C'è una contiguità tra il linguaggio della musica e quello delle immagini, quasi un universo parallelo. Tutto nasce dal desiderio profondo di raccontarsi nel canto fluido dell'arte. Ho sempre pensato che la brama di assoluto o il desiderio di volo, siano in fondo l'essenza di ogni artista, le sue ali invisibili”. La scala d'oro dei funamboli è un viaggio visionario tra suono colore, parola poetica, un lavoro di contaminazione, accompagnato dalla chitarra acustica di Pasquale Curcio, per spingersi nello spazio delle utopie ed incontrare l'abisso delle stelle.