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"Solo nel 2017 negli ospedali Campani si sono registrati circa 50 mila casi d'infezioni, la cui maggior parte è causata da batteri che presentano antibiotico resistenza di vario tipo". Lo ha dichiarato Vincenzo Esposito, direttore dell'unità di Immunodeficienze e Malattie infettive dell'azienda dei Colli intervenuto stamani alla tavola rotonda di presentazione del progetto interregionale Icarete sull'emergenza globale delle infezioni contratte in ospedale promosso a Napoli da Motore sanità.

Progetto, che si comporrà di 12 incontri regionali, realizzato con il contributo non condizionante di Menarini, che vedrà confrontarsi le istituzioni e i massimi esperti del settore. "I reparti a rischio sono le Terapie intensive, le Medicine interne e le Chirurgie - ha proseguito Esposito - Infezioni in parte prevenibili ed evitabili attraverso corretti comportamenti dei medici e del personale e attraverso un controllo costante dell'epidemiologia di ogni ospedale e con un uso appropriato degli antibiotici. Quest'ultima attività appare tanto più rilevante in Campania, dove l'assunzione media di dosi quotidiane di antibiotico è tuttora la più alta d'Italia". Antonio Postiglione, direttore generale del settore Tutela della salute della Regione Campania ha aggiunto: "Le infezioni correlate all'assistenza sono un grave problema da considerarsi a livello nazionale e per questo siamo impegnati a promuovere un più appropriato utilizzo degli antibiotici sia ad uso umano che veterinario promuovendo anche la ricerca di nuovi antibiotici, creando anche partnership pubblico/privato. Molto potrebbe essere fatto con le nuove terapie antibiotiche, rendendole disponibili ai pazienti sia a livello Nazionale che regionale-locale, secondo le indicazioni appropriate". In Italia circa l'8% dei pazienti ospedalizzati contrae un'infezione associata alle procedure assistenziali (Ica). Per far fronte a questo scenario, nel 2017 il ministero della Salute ha pubblicato il Piano nazionale di contrasto dell'Antimicrobico-resistenza (Pncar) 2017-2020, fissando il percorso che le istituzioni nazionali, regionali e locali, devono compiere per un miglior controllo delle infezioni. A Napoli la cattedra di Igiene del dipartimento di Sanità pubblica dell'Università Federico II diretta da Maria Triassi ha messo a punto un dispositivo di controllo e monitoraggio delle infezioni ospedaliere, basato sulla informatizzazione della raccolta dei dati clinici e della gestione dei pazienti ricoverati che mira a ridurre l'impatto economico delle infezioni contratte in ospedale e per ottimizzare la gestione dei budget regionali basato sull'analisi computerizzata di tutti i dati clinici e diagnostici del paziente dalla data della prima visita al trattamento durante il ricovero offrendo al medico una più rapida valutazione dello stato clinico del paziente, della riduzione delle infezioni correlate all'assistenza e dei risultati delle azioni terapeutiche perseguite e da perseguire.  Claudio Zanon, direttore scientifico Motore sanità ha spiegato: "Da quando il problema dei super batteri resistenti alle terapie disponibili è emerso nella sua estrema gravità, la ricerca farmaceutica ha ripreso vigore e progressivamente sta mettendo a disposizione nuovi e più efficaci antibiotici: è auspicabile che si apra un dialogo fra aziende produttrici ed agenzie regolatorie nazionali e regionali per stabilire nuovi percorsi dedicati che consentano un accesso facilitato e rapido di questi nuovi fondamentali strumenti per la cura dei nostri pazienti, in linea con le azioni intraprese dalla Food and drug administration".