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"Se non c'è sicurezza nei Pronto soccorso della Campania è perché non c'è mai stato alcun investimento per la tutela del personale sanitario in una regione che registra il maggior numeri di aggressioni ai danni di medici e infermieri".

Lo ha dichiarato la capogruppo regionale del Movimento 5 stelle Valeria Ciarambino. "De Luca - ha proseguito Ciarambino - che chiede interventi dall'alto per evitare che vadano deserti concorsi per medici di Pronto soccorso, sa bene che in qualità di commissario di Governo alla sanità regionale ha avuto per anni la possibilità di utilizzare risorse per ottimizzare i sistemi di sicurezza nelle strutture delle nostre Asl. E che, in qualità di presidente di Regione, avrebbe dovuto esercitare un'azione di controllo sui dirigenti sanitari di sua nomina, a cui ha incrementato gli stipendi, affinché garantissero la sicurezza che è competenza di un qualunque datore di lavoro. Nella sanità da Terzo Mondo che De Luca vorrebbe fuori dal commissariamento e che con l'ultima aggressione ai danni di un medico al Monaldi registra 96 casi di violenza nel solo 2019 e nella sola Asl Napoli 1, sanno con chi devono prendersela quegli operatori che ogni giorno si recano al lavoro per salvare vite umane con la consapevolezza di mettere al repentaglio la propria". "Con una mozione, un'interrogazione e una petizione popolare – ha ricordato Ciarambino - abbiamo chiesto l'attivazione, fin da subito, di misure per incrementare la sicurezza nei nostri ospedali: dai sistemi di chiusura delle porte di accesso, all'installazione di telecamere ad alta risoluzione con rilievi antropometrici che consentano di identificare i visitatori, la registrazione anche degli accompagnatori dei pazienti, passando per la riorganizzazione dei percorsi di emergenza e urgenza e di adeguamento degli organici, affinché le risposte ai cittadini siano date in tempi adeguati". "Ed è a firma M5s - ha concluso Ciarambino - il ddl approvato al Senato e all'esame della Camera che prevede misure che costituiranno un serio deterrente ai casi di violenza in corsia".