Sarà Napoli, per due giorni, la capitale europea del tabacco. Inizierà domani il 38° Congresso di UNITAB EUROPA, l’Unione Europea dei Produttori di Tabacco, attiva dal 1952 nella difesa degli interessi dei tabacchicoltori europei. I lavori, ospitati dal Royal Continental Hotel di Napoli, si svolgeranno nelle giornate del 23 e 24 settembre 2025 e vedranno la presenza dei delegati di tutti i Paesi europei produttori di tabacco, insieme a ospiti nazionali e internazionali.
Accanto alle figure di primo piano della filiera tabacchicola, al Congresso interverranno in presenza e da remoto anche diversi esponenti politici. Sono previsti contributi di eurodeputati come Pina Picierno, Stefano Bonaccini, Paolo Borchia, Salvatore De Meo e Marco Squarta, che si confronteranno sul futuro quadro regolatorio europeo del tabacco. Sul versante nazionale e territoriale prenderanno la parola rappresentanti delle Regioni, tra cui l’assessore all’Agricoltura della Campania, Nicola Caputo, e l’assessora all’Agricoltura dell’Umbria, Simona Meloni, con un focus sulla sostenibilità della coltivazione in Italia. È inoltre atteso un videomessaggio del ministro polacco dell’Agricoltura, Stefan Krajewski.Il Congresso riveste un’importanza particolare perché in questa occasione l’Italia assumerà la presidenza di UNITAB EUROPA, consolidando un ruolo di guida che già detiene sul piano produttivo: il nostro paese è infatti il primo produttore europeo di tabacco greggio, seguito da Polonia, Spagna, Grecia, Croazia, Bulgaria e Ungheria.Secondo i dati ISTAT, nel 2024 il settore del tabacco greggio in Italia ha espresso un valore complessivo di oltre 150 milioni di euro, generando lungo l’intera filiera circa 45.000 posti di lavoro. Un comparto che, oltre al peso produttivo diretto, ha anche un forte effetto moltiplicatore sugli altri settori collegati tra cui la meccanica, dove anche in questo caso l’Italia esprime una leadership globale.Nel 2025 la superficie coltivata a tabacco ha raggiunto gli 11.671 ettari, con una produzione stimata di 43 milioni di chilogrammi, frutto del lavoro di quasi 1.200 produttori. È una realtà fortemente radicata in quattro regioni – Umbria, Veneto, Campania e Toscana – che da sole concentrano il 98% della produzione nazionale.
Dopo la contrazione delle superfici produttive registrata nei primi anni Duemila, la filiera ha ritrovato una maggiore stabilità grazie alla presenza di strumenti istituzionali e commerciali. Tra questi, il Memorandum of Understanding tra MASAF e Philip Morris Italia e l’accordo di filiera pluriennale tra Coldiretti, Philip Morris e ONT Italia, rinnovato nel 2024 fino al raccolto 2034. Queste intese rappresentano una visione di lungo periodo: garantiscono continuità agli investimenti, favoriscono l’introduzione di tecnologie innovative e diffondono pratiche di agricoltura digitale e di precisione, con ricadute positive sul risparmio energetico e sull’uso efficiente delle risorse idriche.Accanto al valore economico, il comparto si distingue anche per il suo risvolto occupazionale. Non solo per la quantità di addetti coinvolti, ma anche per l’intensità di lavoro per ettaro, che non ha paragoni in altre filiere agro-industriali e contribuisce alla sostenibilità sociale, economica e ambientale dei territori. A questo si aggiunge la necessità di competenze altamente specializzate, che rendono la tabacchicoltura un punto di forza anche per la competitività complessiva del sistema paese.Il Congresso rappresenta un momento decisivo di confronto per la tabacchicoltura italiana ed europea, alla vigilia di importanti revisioni normative comunitarie (PAC, TED, TPD) e degli impegni internazionali della COP11 di Ginevra nell’ambito della FCTC. Per il programma completo e gli aggiornamenti è possibile consultare il sito del congresso:www.38unitabeuropecongress.com