caiafa

“Sono state finalmente cancellate le ultime scritte a Forcella in ricordo di Luigi Caiafa, il baby rapinatore rimasto ucciso mentre tentava di portare a segno una rapina. Da tempo avevamo chiesto che si provvedesse, così come è opportuno cancellare tutti i simboli della criminalità e della camorra che continuano a essere presenti nei diversi quartieri della città.

Altarini, scritte, statue, edicole votive. Contro questa arroganza e la violenza di chi non esita a prendere un’arma per uccidere in pieno giorno, oppure per puntarla alla tempia di un bambino, come accaduto a Casavatore,  serve un moto di reazione corale. Lo Stato faccia sentire la sua presenza sul territorio e i cittadini collaborino e denuncino per estirpare questo male endemico della nostra città. Non basta essere contro la camorra solo a parole bisogna esserlo ogni giorno nei fatti, nei comportamenti, denunciando e non voltandosi dall'altra parte davanti alla delinquenza diffusa che è l'humus su sui prospera la camorra. L'Arcivescovo di Napoli ha giustamente lanciato un grido d'allarme ma purtroppo alcune orecchie sono ipocrite e sorde. La cultura criminale è la primaria causa della morte del giovane Luigi e di tanti ragazzi caduti loro malgrado nelle maglie della criminalità. Le famiglie criminali vanno colpite prima che indirizzino i loro figli verso la delinquenza altrimenti questa spirale di morte non si fermerà mai”. Questo il commento del consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli.