Napoli palazzo dello spagnolo

Aprirà finalmente a Napoli il museo dedicato a Totò? E quando? Se lo chiedono da tempo tantissimi,  che in tutto il mondo, e non solo dunque a Napoli, sono legati, da un profondo affetto e da una stima incondizionata, al grande attore partenopeo, scomparso il 15 aprile 1967, 54 anni fa.

Al riguardo, per sensibilizzare, ancora una volta, la pubblica amministrazione e, segnatamente, il Comune di Napoli, rispetto ai ritardi oramai “storici “ per l’apertura di una struttura, il cui primo annuncio risale a quasi un quarto di secolo addietro, per l'esattezza al 1996, Gennaro Capodanno, fondatore e moderatore del gruppo sul social network Facebook:  “NOI AMIAMO TOTO’ “  al link http://www.facebook.com/groups/noiamiamototo/ , che conta oltre 600 iscritti, lancia l’ennesimo appello. Il 15 aprile prossimo  – precisa Capodanno -, saranno decorsi 54 anni dalla morte di Totò, oltre mezzo secolo. Eppure, nelle scarne occasioni nelle quali si è accennato alla vicenda, coincidenti quasi sempre con gli anniversari della nascita o della morte, non sono stati mai chiariti del tutto i motivi, concreti che hanno ritardato per tanto tempo l’apertura del museo dedicato al “principe della risata e principalmente nessi in campo tutti gli interventi necessari e opportuni per superare gli ostacoli che si frapponevano a tale apertura ”. In tempi abbastanza recenti si era diffusa la notizia che almeno uno di questi, per la precisione quello relativo all’installazione dell’ascensore che consentirebbe l’accesso ai piani secondo e terzo del Palazzo dello Spagnolo in via Vergini, dove dovrebbe essere sorgere il museo, a pochi metri da quella via Santa Maria Antesaecula dove il Principe Antonio De Curtis era nato, sarebbe stato risolto, pure con un ulteriore stanziamento economico. Da evidenziare inoltre - sottolinea Capodanno - che nel mese di febbraio del 2020, quindi oltre un anno fa, in occasione di una visita a Pompei, il ministro Franceschini annunciò l'impegno dello Stato per l'apertura del museo dedicato al grande artista partenopeo, rendendo disponibili le risorse necessarie. Ma a tutt'oggi quell'impegno non si è di fatto ancora tradotto in fatti concreti. A questo punto – conclude Capodanno - risultano incomprensibili quanto ignoti gli ulteriori problemi che sarebbero sorti per l'apertura del museo che, dopo un quarto di secolo dal momento che il primo annuncio dell'apertura risale al 1996,  dovrebbe finalmente vedere la luce. Ma, visti i precedenti, restano al riguardo dubbi e perplessità. Si confida che, in occasione di quest'ennesimo anniversario, si voglia fare finalmente luce sull'intera vicenda, facendo altresì conoscere lo stato dell'arte e i tempi per l'inaugurazione dell'atteso museo, dedicato al grande artista scomparso ".