"ANCORA" DI EDUARDO DE CRESCENZO, DA PLATONE A PAOLO COELHO, DALL'AMORE KARMICO ALL'ANIMA GEMELLA.

 

enzo buonaUna delle canzoni più belle, più eseguite in Italia: “Ancora" di Eduardo De Crescenzo, napoletano verace della “ferrovia”. Al Festival di Sanremo del 1981, il brano pur rimanendo fuori dalla "Top Ten” vinse, il premio come migliore interpretazione. “Ancora” parla di un uomo abbandonato dalla sua donna proprio quando ne era follemente innamorato e convinto di averla conquistata del tutto. Pensando ad una notte indimenticabile passata con lei, il protagonista, dice di amare solo lei “Ancora... ancora... perché io da quella sera...non ho fatto più l'amore senza te...e non me ne frega niente senza te...”. Un amore smisurato e tormentato dalle espressioni volutamente ardite come: “Anche se incontrassi un angelo, direi: "non mi fai volare in alto quanto lei...”.

Platone nel Simposio lo aveva già capito tanti anni fa che l’amore è sofferenza con una sola via d’uscita: trovare l’anima gemella. E’ il mito delle due metà della mela, richiamato alla memoria nel famoso film di Aldo, Giovanni e Giacomo, “Tre uomini e una gamba”. L’essere vivente non è altro che la metà di due individui divisi al principio da Zeus che li separò per lasciarli in cerca l’uno dell’altro, ritornando alla perfezione perduta. Sesso come divisione iniziale e ricongiunzione all’altro da noi a completare il nostro desiderio di amore; e allo stesso tempo come desiderio infinito dell’altro da noi. La parola “sesso” d’altronde viene dal latino secare (tagliare) e rinvia letteralmente a esseri divisi. Sesso come appagamento, come méta e fine al raggiungimento dell’altro ma anche come continua frustrazione nel trovare la metà “sbagliata”:

L’amore descritto in “Ancora” potrebbe definirsi karmico, concetto molto diffuso anche in Occidente ma che nasce dalla tradizione buddista: l’uomo come anima che può rinascere, dopo la morte, in un altro corpo ma con una missione da svolgere, “nell’imparare qualcosa”, e può rinascere in molte altre vite differenti.

L’amore karmico diventa allora una lezione di vita che per sua forza dirompente di sofferenza di insegnerebbe di cambiare i vecchi schemi sentimentali e di risvegliarci dal torpore emotivo e spirituale in cui saremmo caduti. E solo quando avremmo imparato il significato di quei dolori d’amore e non avvertire più sofferenza e tormento, potremmo a questo punto incontrare l’anima gemella, ultimo stadio del nostro cammino evolutivo sentimentale. Ma pur avendola trovata non sarebbe neanche scontato che le due anime gemelle, possano rimanere insieme per sempre: poiché entrerebbe il libero arbitrio, la nostra libertà decisionale, dove potrebbe accadere che una delle due o entrambe non avessero il coraggio di rompere legami preesistenti o di cambiare abitudini di vita, rimanendo così lontane. Il tempo e la distanza non riuscirebbero comunque a separarle davvero, e continuerebbero a cercarsi, pur evitandosi per non farsi del male.

Su una cosa comunque non ci sono dubbi: l’anima gemella la riconosci perché, dopo averla incontrata, la tua vita non sarà più la stessa. Eventi e coincidenze esterne portano al fatidico incontro, rendendo i due innamorati capaci di riconoscersi al primo sguardo e di comprendersi senza parlare con quella sensazione di essersi già conosciuti prima. Il piacere di stare assieme non diventa mai dipendenza o attaccamento ossessivo, anzi stimola la libertà dell'altro e lo fa crescere ed evolvere. Con l'anima gemella non c'è bisogno di fare o di essere niente di diverso da ciò che si fa o si è: è un rapporto in cui non si deve recitare. Tutto diventa normale, anche gli argomenti più scabrosi diventano materia di conversazione.

Come dice Paulo Coelho, nel suo romanzo Undici minuti trovare l'anima gemella è come sentirsi davvero a casa: “Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano” e nell’Alchimista lo stesso autore scrive “nel mondo esiste sempre qualcuno che attende qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri si incontrano, e i loro sguardi si incrociano, tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza”.

In conclusione il viaggio alla ricerca dell’altro è soprattutto un viaggio alla ricerca di noi stessi, al recupero di quelle parti karmiche che ci rendono difficile vivere pienamente esperienze d’amore. Il consiglio che si può dare è di cercare sempre la propria anima gemella, di non accontentarsi mai perché accontentarsi è sempre adattamento forzato e ripudio della propria unicità, che porta nel tempo ad essere infelici, magari apparentemente sereni con gli altri e con il partner, ma poi sfogando tale infelicità ad esempio sulle pagine social di Facebook o dagli psicologi.

Di certo dobbiamo comprendere che nella vita, come conclude Coelho niente accade per caso! A volte entrano nella nostra vita persone non destinate a farne parte per sempre. A volte servono solo a farci imparare qualcosa, anche dalle situazioni più dolorose perché alcuni percorsi di vita saranno estremamente duri da superare ma va bene anche questo. Perché tutto ciò che affrontiamo è fondamentale per il nostro percorso di consapevolezza terreno. Sta a noi capire però i messaggi che l’Universo ci manda quotidianamente.

Docente di marketing turistico e local development