LA FESTA DELL'IMMACOLATA TRA CULTI, "FRATIELL E SURELLE" E ROCCOCO'

enzo buonaLa ricorrenza dell’8 dicembre è da sempre molto sentita in Campania dove si festeggia con processioni, fuochi a mare, messe cantate. In questo senso, Castellammare di Stabia e Torre del greco insieme a Napoli, hanno tradizioni che hanno valicato i confini regionali. A Castellammare nei giorni antecedenti la festività dell’Immacolata Concezione, dal 26 novembre all’8 dicembre, ogni mattina all’alba nelle strade si sente il canto di “Fratiell e surell” ed i dodici giorni che precedono l’Immacolata, vengono chiamati “stelle” proprio come le stelle che adornano il capo di Maria.

 

Ogni mattina, l’uomo che “dà la voce” annuncia nel canto a che stella si trova, ripetendo una precisa litania: “Fratiell e surell o rusario a’ Madonna, oggi è a’ primma stella d’a Madonna”.Un percorso votivo che si conclude nelle parrocchie, dove i fedeli si riuniscono per il rosario. Fratiell e surell non è solo fede, è anche la voce di un popolo che da valore della gratitudine, di una città che sa ringraziare per i doni ricevuti.

Festa dellImmacolata a NapoliFratiell e surell, infatti, nacque proprio come un atto di ringraziamento, più di due secoli fa, quando un marinaio, Luigi, detto “Chiavone”, unico sopravvissuto ad un naufragio, giunse stremato, sulle coste di Castellammare, e narrando che, durante la bufera, invocando la Vergine Maria, avesse ricevuto la sua apparizione. Luigi esortò coloro i quali erano accorsi per aiutarlo, a recitare il rosario attorno ad un falò, per ringraziare la Madonna. Da quel giorno, ogni anno, il 7 dicembre, negli spazi antistanti le chiese e agli angoli delle strade, vengono accesi enormi falò, “i fucaracchi”. Questa storia può offrire un prezioso insegnamento in quest’epoca di grandi migrazioni. Poco importava che quel marinaio fosse napoletano, italiano o straniero, ciò che contava era la salvezza di una vita umana ed il fuoco rappresenta il simbolo del calore umano, della solidarietà. “Fratiell e surell” non è, dunque, una tradizione solo cattolica, ma un canto di pace, un messaggio d’amore rivolto ad ogni essere umano. Anche a Torre del Greco, dal 1862, si festeggia con una processione il ricordo di un evento miracoloso: l’eruzione del Vesuvio sconvolse la città, in quell’occasione i torresi fecero un voto alla Madonna, la lava arrestò improvvisamente e prestando fede alla promessa fu costruito un grande carro con la statua dell’Immacolata Concezione che, ancora oggi, viene portato in processione per le vie del centro storico. A Napoli il culto dell’Immacolata Concezione ha nell’obelisco in marmo di Piazza del Gesù il suo tempio migliore, omaggiato in questo giorno con una tradizionale cerimonia. Tra le numerose e famose chiese a Napoli che celebrano l’Immacolata c’è ”Santa Maria Apparente” cui viene narrato un episodio miracoloso. Una tradizione orale vuole, infatti, che il titolo di “Apparente” sia stato voluto dal popolo dopo che alcuni pescatori, dispersi a mare in una notte burrascosa, videro “apparire” una luce dal colle dove sorge l’attuale Chiesa. Credenti o meno, il giorno dell’Immacolata rappresenta un’occasione dove da sempre fede e arte si fondono ed è proprio in questo scenario che s’insinua quella tradizione culinaria, che vede protagonista di questa festività un famoso dolce, il roccocò, dal francese “roccaille” in relazione alla forma che ricorda una conchiglia arrotondata, un dolce di mandorle e spezie varie, che chiude il pranzo delle famiglie napoletane l’8 dicembre e che poi accompagna tutto il periodo delle feste natalizie. È un biscotto particolarmente duro da ammorbidire nel vermouth, nello spumante, nel vino bianco o nel Marsala. Una ricetta che risale ormai al 1320 preparata dalle monache del Real Convento della Maddalena. I roccocò venduti oramai insieme a mostaccioli, raffiuoli, susamielli e struffoli sono i dolci caratteristici del Natale partenopeo. La tradizione vuole che, li si cominci a mangiare appunto dall’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata Concezione e si teminano di mangiare all’Epifania.

 

*docente di marketing turistico e local development