Ancora miasmi a Battipaglia Regione e Governo tacciono ...

I Consiglieri regionali Michele Cammarano e Vincenzo Viglione: “Un’infrastruttura che non risolve la mobilità, un ulteriore spreco di soldi pubblici. Il M5S ha richiesto l'intervento dei Ministeri dell'Ambiente, dei Trasporti e di quello per i Beni culturali e il Turismo. Occorre incentivare flussi veicolari ecosostenibili, con la creazione di un ecosistema fondato su una vision green, a tutela dei cittadini, del turismo e del paesaggio.

“Come esponenti del M5S della Campania ci opponiamo con forza alla variante per il tunnel in costiera amalfitana, in uno dei luoghi più suggestivi al mondo, già Patrimonio Unesco. Una variante al Piano Urbanistico Comunale approvata in tempi record dal Consiglio Regionale senza alcuna forma di discussione e di contradditorio, che denunciamo da giorni. Il rischio è aggravare il problema al traffico veicolare, invece di risolverlo. Dal progetto di fattibilità dell’Anas si evince che la sostenibilità economica del tunnel di 400metri, che costerà 18milioni di euro, si prevede un aumento del 40% del traffico veicolare nei prossimi 20 anni. Non una decongestione dei flussi, quindi, ma un incentivo ai flussi automobilistici, invece di sviluppare una mobilità alternativa, ecocompatibile, a tutela della costiera, già così fragile e soggetta a fenomeni di dissesto idrogeologico e frane. Un territorio da preservare e tutelare, immaginando forme avveniristiche di mobilità, oltre al potenziamento delle vie del mare”, evidenziano i consiglieri Michele Cammarano e Vincenzo Viglione.  

“Perchè l’assessore al turismo non si è mai espresso con un parere sulla questione? Perché la giunta regionale non ha mai sollecitato la redazione di un “Piano di Gestione del sito UNESCO Costiera Amalfitana”, pur previsto dalla legge nazionale 77 del 2006? Il riconoscimento UNESCO non è una medaglia da sfoggiare nei comizi elettorali, ma è un impegno alla tutela e conservazione”, insistono Cammarano e Viglione.

“Un'infrastruttura, anzi un mostro architettonico che sventra la montagna che collega Maiori a Minori – concludono - e che testimonia, ancora una volta, l'incapacità di questa istituzione regionale di guardare lontano e pianificare con una visione lungimirante l'economia turistica.