CIAK SI VISITA: SCAVI DI POMPEI, PINK FLOYD LIVE AT POMPEII E GROTTAMINARDA "SIGNORI SI NASCE CON TOTO' "

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Ottobre 1971: nasce, forse la più iconica idea della storia del rock. L'anfiteatro da ieratica cornice a un film concerto senza spettatori: Pink Floyd: Live At Pompeii. David Gilmour, Roger Waters, Nick Mason e Rick Wright nella leggenda. Da quell’evento, le rovine dell’anfiteatro divennero meta di pellegrinaggio anche per milioni di appassionati di musica, desiderosi di immortalare quella suggestiva location archeologica di un evento senza precedenti al mondo. Quell’idea di farli suonare soli, coi loro amplificatori dentro un’arena per gli spettacoli completamente vuota e ferma al 79 d.C. li rese immortali. 

musica pink floyd pompeiCome nacque l’idea? Adrian Maben, il regista della band, da tempo desiderava realizzare opere in cui musica e arte fossero sinergiche. Nel 1971, visitando gli Scavi, si innamorò a tal punto di Pompei che decise che avrebbe voluto i Pink Floyd suonare in quel luogo. In quel periodo era indelebile nella memoria di tutti Woodstock e il suo pubblico oceanico. La band inizialmente rifiutò il progetto ma poi alla fine accettò ma irremovibile sul live concert, senza playback. I Pink Floyd a Pompei alloggiarono all’albergo del Rosario in via Roma;  tutta la loro attrezzatura, compreso un impianto per la registrazione a 24 tracce, vennero portati sul luogo. Ma nacque subito un inconveniente: l’elettricità non era sufficiente per l’alimentazione. Dal municipio locale allora venne steso un cavo lunghissimo di svariati km che, percorrendo le strade della città, arrivò direttamente all’anfiteatro.  Le macchine da presa scelte furono affittate a Cinecittà e portavano ancora le targhette dei precedenti film per cui erano state utilizzate: “Otto e Mezzo” di Federico Fellini e “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone. Molte bobine però andarono perse,  motivo per cui, nella registrazione ad esempio di One of These Days si vedono quasi esclusivamente inquadrature di Nick Mason. A Pompei la band suonò, oltre appunto “One of these days” dall’album “Meddle” anche “Echoes” e “A saucerful of secrets” dall’omonimo LP del 1968. A Parigi  furono  aggiunte “Careful with that axe, Eugene”, “Set the controls for the heart of the Sun” e “Mademoiselle Nobs (Seamus)”.  La prima del film, nel giugno 1972  all’’Edimburgh Film Festival. Ma Maben, rimase insoddisfatto sulla durata, secondo lui esigua, del film, al punto che fece uscire una seconda versione integrata, con registrazioni fatte anche ad Abbey Road, del concept album, poi pietra miliare della storia del rock: “The Dark Side of the Moon”.  Ancora oggi  in tantissimi si ricordano di quel leggendario concerto a Pompei e ascoltare quelle sonorità fuse perfettamente con la cornice del sito stimolano sensazioni cerebrali come ad esempio in “A saucerful of secrets”, dove i quattro musicisti sembrano davvero fusi con i loro strumenti. Nel Luglio 2016 David Gilmour torna a Pompei per un concerto nell'anfiteatro, stavolta davanti a un pubblico di tremila devoti. Questi due eventi verranno poi raccolti in un libro andato poi a ruba, a cura dei Lunatics, il collettivo di appassionati, studiosi e collezionisti dei Floyd: Pink Floyd a Pompei.

Dagli  Scavi di Pompei ci trasferiamo a Grottaminarda, in provincia di Avellino. Circa settemila abitanti. Pochi sanno che il piccolo paese è stato nel 1960, set in alcune scene in esterno, di “Signori si nasce”, esilarante pochade bella epoque, con Totò, Peppino De Filippo, Carlo Croccolo, Delia Scala e Remo Garrone. Totò era il famoso Ottone degli Ulivi meglio conosciuto come Zazà, personaggio poi “copiato” anni dopo nelle gag da Enrico Montesano. Centinaia le battute, ma la più famosa rimane “Signore si nasce ed o lo nacqui, modestamente”. A Totò, a  Grottaminarda è stata intitolata una piazza, Piazza Antonio De Curtis dove si trova un altorilievo che  raffigura il grande attore. Ma a Grottaminarda non è solo Totò: vale la pena anche visitare la Chiesa vanvitelliana di santa Maria Maggiore, del XVIII secolo con importanti affreschi settecenteschi; la Chiesa longobarda di San Michele Arcangelo, considerata la più antica della regione; il Santuario di Carpignano, per venerare la miracolosa icona bizantina della Vergine ed il Castello d'Aquino, sede di un interessante Antiquarium con reperti unici come le 200 monete di epoca romana, dal periodo repubblicano al medievale. Infine, come curiosità, nel 1860 molti cittadini di Grottaminarda parteciparono ai moti garibaldini, dapprima rubando due carichi di armi destinato all'esercito borbonico (26 agosto) e poi partecipando all'assalto della roccaforte borbonica di Ariano (4 settembre).

*Docente di marketing turistico e local development