Edizioni Tabula fati

Per alcune si tratta semplicemente di un involucro, per altre di un tempio, per altre ancora di un metro di giudizio su se stesse e sul mondo, di un’occasione di rivalsa, di un’arma bianca a doppio taglio che serve tanto a punire quanto a punirsi.

In ogni caso, quel che è chiaro a tutte le donne protagoniste del libro "Mia zia non è un pesce" di Carmen De Nisi, fresco di stampa per Revolver Edizioni, è che il corpo è un territorio, insidioso e misterioso, e in quanto tale va esplorato. L'appuntamento con il libro e l'autrice è per sabato 9 dicembre, alle ore 18, nella Libreria Spartaco in via Martucci a Santa Maria Capua Vetere. Ingresso libero e gratuito.

LA SCRITTRICE

Carmen De Nisi si è laureata in Lingue e letterature ispanoamericane con una tesi basata sull’ipotesi di trattare Mafalda, la protagonista del fumetto di Quino, come se fosse una persona in carne e ossa. Attualmente vive a Torino. I suoi racconti sono usciti sulle riviste La Balena Bianca, Colla e Vitamine Vol. B.

IL LIBRO

Una bambina che si crede grassa finché da grande non scopre il piacere, un’adolescente che osserva il sesso attraverso le esperienze dell’amica che tutti chiamano zoccola, una professoressa delle serali che prova ad avere una tresca con un collega, una studentessa che non si fa sedurre fino in fondo dal professore belloccio che in facoltà tutte vogliono portarsi a letto, una donna che si accorge di non avere un rapporto sessuale da sette anni e commette un piccolo atto sovversivo, sono solo alcune delle voci che ci accompagnano in questo pellegrinaggio intimo e straniante, in cui l’ultima cosa che conta, come in tutti i viaggi realmente importanti, è la meta. Con una scrittura ritmata e personalissima, in cui anche la punteggiatura ha il suo peso, "Mia zia non è un pesce" si rivela una raccolta di racconti anomala e ambigua, che riesce a corteggiare temi in voga come la corporalità e le varie declinazioni del sesso in una forma diversa, utilizzando una voce propria e originale, senza scatenare in nessun momento quel fastidioso senso di già sentito che molti testi con ambizioni simili rischiano di evocare.