'Segmenti Contemporanei'

Nel Palazzo del Comune di Parolise, in Piazza Don Marciano Marino n. 1, dopo i Saluti delle Autorità, sarà inaugurata Venerdì 4 Luglio 2025, alle ore 17.30, a cura di Maurizio Vitiello, l’esposizione “Segmenti Contemporanei” per la Collezione Comunale di Parolise con opere di Maurizio Bonolis, Beatriz Cárdenas, Alfredo Celli, Maria Pia Daidone, Annamaria De Vito, Antonio Di Paolo, Natallia Gillo Piatrova Parmeggiani, Flavio Gioia, Nicola Guarino, Franca Lanni, Franco Lista, Alessandro Maio, Vincenzo Mascia, Mauro Molinari, Lucio Monaco, Daniel Osuna, Viviana Pallotta, Roberto Sanchez, Elena Saponaro, Luminiţa Ţăranu.


Il catalogo sarà in distribuzione.
Con viva preghiera di cortese pubblicazione e sollecita diffusione. Grazie!!

SCHEDA DELLA MOSTRA, a cura di Maurizio Vitiello
L’arte contemporanea può essere fruita ovunque, anche lontano dai circuiti deputati, quali musei, gallerie, piazze e etc. ... o in altri centri nevralgici culturali. Diffondere la possibilità di leggere “segmenti contemporanei” di più artisti è un bene per le comunità disseminate sul nostro territorio regionale. La collettività, così, può essere ‘toccata’ dai linguaggi visivi. L’arte ha in sé forze attrattive e di meditazione. Chi è felicemente sulla scena, da tempo, ha esplorato il “senso del mondo” e le sue declinazioni. Promuovere e introdurre artisti storicizzati e giovani e promettenti artisti diventa passo significativo di conoscenza. Chi opera nel panorama artistico nazionale e anche internazionale comunica a tutti e, quindi, perché non raccogliere istanze attuali, proiettate nel futuro, e rimetterle in gioco a platee laterali, ma non periferiche. Le periferie e i centri sono lati di accensioni di sapere. Le ricerche visive oggi spaziano dalle basilari pittura e scultura anche nel campo della fotografia, dell’illustrazione, dell’editoria sull’immagine del territorio, della “digital art” sino alle elaborazioni programmate con l’intelligenza artificiale. Figurazioni e astrattismi combinano sempre nuove immagini che derivano dalla disamina del quotidiano, che diventa, poi, storia. Gli artisti invitati, che hanno risposto con grande ed estrema disponibilità, hanno lavorato su annotazioni del mondo in senso periscopico e lo hanno ‘ristretto’ in visioni eclettiche e in versioni multidisciplinari. C’è chi ha privilegiato versanti del figurativo nelle sue più ampie accezioni sino alle plurime dimensioni ed estensioni degli astrattismi. Respiri eleganti, materici segni, appaganti segnacoli, esaurienti segnature sono ‘precipitati’ in soluzioni abbreviative. Il mondo dell’arte non si è mai fermato, e non si ferma. Il dialogo continua, per fortuna. Al di là di un mondo enormemente problematico e sempre più conflittuale, gli artisti e le artiste si ritrovano e continuano a colloquiare. Nella sperata e giusta prospettiva di una prosperità, al momento a balzi, scatti e salti, e di una proiezione di pace, ma sempre più in visione telescopica, l’arte riafferma necessità esistenziali. “La république des arts” forma una “coscienza del mondo” e sfida il nostro tempo, perché appoggia e rinforza orientamenti e regola le nuove frontiere espositive. Il terreno delle arti visive contemporanee, tra storicizzati ed emergenti, è campo agito e mette in discussione posizioni di merito. Conversare è sempre conveniente quanto il riuscire ad alimentare una giusta teoria di testimonianze visive con riferimenti critico-sociali, da cui trarre sostanze vivificanti per porsi all’attenzione di un esteso pubblico. Leggere l’arte contemporanea è atto sensibile per comprendere le coniugazioni di codici diversi. Tratti e segmenti significativi si pongono come filtri coscienti d’interpretazioni individuali, dall’astratto al figurativo, dall’informale al surreale, da opzioni di “digital art” alle sperimentali e speculative elaborazioni in “IA”. L’aperto spaccato espositivo, qui esposto, col suo spettro di venti estratti interpretativi segnala percorsi e approfondimenti. Le variegate e plurime tessere visive contestualizzano diverse matrici geolinguistiche, perché sono presenti artisti e artiste di varie regioni italiane, nonché tre artiste straniere, una messicana, una bielorussa e una rumena e un artista messicano. E quest’iniziale collezione a Parolise è azione di rilancio e sostegno per non obliare il passato e distinguere segni futuri con tutti i suoi articolati dubbi e complessi interrogativi. Questo ventaglio di presenze artistiche è un sensibile lido di accoglienza, nonché reattiva sponda di resilienza. Le profilazioni estese della creatività sono corroborate da legittime novità sperimentali, stimolanti algoritmi di passioni, innegabili interessi simbolici, variegate opzioni da “divertissements metaforici”, considerevoli pensieri allegorici, disciplinate e innovative originalità, brillanti rimbalzi estetici. Questi operatori e queste operatrici risultano abili “viaggiatori dell’anima”, che consegnano multiple “identità del mondo”, sempre più “glocal”.