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Venerdì 14 febbraio 2020 alle ore 20.30 al Cinema Academy Astra, per la rassegna “AstraDoc – Viaggio nel Cinema del Reale”, arriva “Amaranto” (Italia, 2018) di Emanuela Moroni e Manuela Cannone. Il film è stato premiato come miglior documentario al Roma Independent Film Festival  (RIFF) nel 2018.

Alla serata, organizzata da Arci Movie, Parallelo 41 Produzioni, Coinor e Università “Federico II” con il patrocinio del Comune di Napoli, saranno presenti le registe, interverrà da Francesca Ferro, Direttrice di Legambiente Campania.

Amaranto è un viaggio che racconta le fasi della vita di un uomo attraverso le scelte che evadono dagli schemi convenzionali: dalla nascita, alla formazione, passando per le scelte lavorative, fino ad arrivare alla vecchiaia. A guidarci sono le storie di coloro che hanno deciso di cambiare rotta e hanno intrapreso strade inusuali optando per scelte responsabili per sè stessi e per il pianeta.

I protagonisti sono Verena Schmid, ostetrica promotrice del parto naturale, Franco Lorenzoni, maestro di scuole elementare, Etain Addey, contadina, scrittrice ed esponente del bioregionalismo, Alida Nepa, referente del cohousing San Giorgio di Ferrara e Saviana Parodi, biologa e permacultrice. Le loro storie offrono lo spunto per riflettere su scelte di vita lontane da quelle convenzionali e più vicine ai reali bisogni dell’essere umano e del pianeta. 

“In un’epoca segnata da gravi crisi ambientali e sociali abbiamo scelto di rivolgere lo sguardo verso chi sta cercando di costruire e immaginare un mondo diverso, un mondo in cui ad ogni essere umano è riconosciuto il suo valore, dove è dato spazio alla comunità ed è ristabilita la profonda connessione che ci lega al pianeta Terra.

Nascere, conoscere, viaggiare, abitare e rinascere, trovano un nuovo significato attraverso le storie di chi nella vita ha scelto il cambiamento, allontanandosi dall’immaginario collettivo.

Amaranto parte da qui, dalla possibilità di andare oltre ciò che diamo per scontato, per raccontare una possibilità del cambiamento praticabile da ognuno di noi.

La complessità delle storie e dei temi trattati ci ha portate ad esplorare diversi linguaggi, nel tentativo di restituire quello che abbiamo vissuto in questo percorso, iniziato tre anni fa con lo zaino in spalla e una valigia piena di libri e quaderni. Il quaderno è presente nel film come strumento di narrazione che ripercorre il viaggio nella vita dell’essere umano con gli occhi incantati di guarda il mondo per la prima volta, con le illustrazioni poetiche che si animano per dare voce al mondo interiore delle storie raccolte.”